(Adnkronos) – La Germania frena sul pressing Usa per usare tutti i 300 miliardi di dollari degli asset russi congelati in Occidente per sostenere l’Ucraina. "Il governo tedesco sta fornendo un sostegno costruttivo alle discussioni sul miglior uso possibile dei proventi dei beni russi congelati. È importante sottolineare che la soluzione deve avere la certezza del diritto”, afferma un portavoce del ministro dell’Economia Christian Lindner interpellato dall’Adnkronos sulla questione che sarà sul tavolo del G7 finanziario in programma venerdì e sabato a Stresa. "L'Ue ha già compiuto un importante passo concreto in questo senso: ha adottato un meccanismo che consentirà di utilizzare i profitti imprevisti dei beni russi congelati per sostenere l'Ucraina, utilizzando una procedura che garantisce la certezza del diritto. Il modello dell'Ue ha il vantaggio di poter generare diversi miliardi di euro per la ricostruzione dell'Ucraina. Tuttavia, secondo questo modello, i beni della banca centrale russa non vengono toccati", specifica il portavoce. “Ciò – conclude – rispetta i principi fondamentali del diritto internazionale, come l'immunità dello Stato". Il timore di Berlino è che la confisca dei beni (non solo degli interessi maturati come previsto dalla decisione Ue) della banca centrale russa immobilizzati per tre quarti in Europa oltre che configurarsi come una violazione del diritto internazionale possa provocare ritorsioni di Mosca sulle aziende tedesche. Ed una prima ‘vendetta’ in questo senso da parte del Cremlino sarebbe stato il trasferimento delle attività di Bosch in Russia a Gazprom housing, come accaduto anche per l’italiana Ariston. La frenata da parte della Germania in un certo senso 'spacca' il G7, La Francia punta ad una posizione condivisa tra i Grandi sulla scia di quella Ue. La proposta Usa al momento sarebbe appoggiata da Gran Bretagna, Canada e Giappone. Prudenza dall’Italia, presidente di turno del G7, che attraverso il ministro Giancarlo Giorgetti ha sottolineato nei giorni scorsi la volontà di assumere il ruolo di 'mediatore onesto' sulla questione. Gli Usa, con il segretario al Tesoro Janet Yellen, puntano invece ad una posizione comune sul tema da parte del G7 Finanze per aprire la strada ad un eventuale via libera al G7 dei leader di metà giugno a Villa Egnazia in Puglia, presieduto dal premier Giorgia Meloni. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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