Non è mai facile tirare le fila delle dinastie e delle successioni “a base di DNA”, nemmeno quando si tratta di famiglie molto conosciute e che hanno fatto la storia dei nostri territori. Da un lato, perché nessuno può conoscere mai la piena verità sui segreti più intimi di un’élite molto in vista con un’immagine pubblica da preservare, dall’altro perché i figli illegittimi sono stati spesso nascosti e tenuti al riparo da occhi indiscreti; a volte, persino dalla loro stessa consapevolezza, perché un figlio che “sa” è un figlio che può rivelare o pretendere.
La famiglia nobiliare dei Caetani (o Cajetani, da cui sono derivati poi anche “Gaetani” o “di Gaetano“) ha fatto la storia di Gaeta e sono tantissimi gli eventi che si intrecciano e si snodano proprio a partire dai loro amori, dai loro affari e dal loro ruolo politico e sociale. E non parliamo di un’influenza strettamente locale, perché è a Roma che si trova la Torre Caetani, è a Terni che è stato costruito il Castello Caetani, senza contare l’importanza rivestita anche nel contesto del Regno di Napoli, di quello delle Due Sicilie e, ovviamente, dello Stato Pontificio.
Noi ci siamo ritrovati spesso a parlare di loro, raccontando la Riviera di Ulisse: sono state proprio le casse dei Caetani, ad esempio, a rendere possibile la primissima fortificazione del territorio attraverso torri costiere di avvistamento e di impronta militare.
Incertezze sulle origini – Secondo alcuni documenti, la famiglia Caetani discenderebbe direttamente dai duchi di Gaeta, anche se non sono mai state riscontrate evidenze concrete a supporto di questa teoria. Il SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche) ne riporta un’origine Gota, con una linea pisana fondata dal figlio di Docibile, appunto, secondo duca di Gaeta (Gaetani di Pisa).
Ci sono molte incertezze sui membri appartenenti alla famiglia anteriormente al XII secolo: da questo momento in poi sono attestati rami distinti a Roma, Anagni, Napoli e Pisa, forse tutti riconducibili all’unico originario ceppo locale ma, secondo alcune fonti, Papa Gelasio II (1060-1119, Giovanni di Gaeta, perché era effettivamente di origini gaetane) sarebbe da annoverare nella genealogia, anche se non esistono documenti che attestino la veridicità di questa supposizione.
I rami principali – La tradizione che si tramanda ancora oggi è quella seicentesca secondo la quale, dai duchi di Gaeta, si sarebbero originati almeno due rami principali per la famiglia Caetani:
- i Gaetani patrizi di Pisa, esiliati dalla città nel XIV secolo e sopravvissuti in Sicilia fino al secolo scorso;
- i Caetani di Anagni, signori – poi duchi – di Sermoneta, da cui sono discesi i Gaetani (dell’Aquila) d’Aragona.
Anche in questo caso, però, permangono molti interrogativi perché non c’è nulla di attestato da documenti attendibili. Il dubbio è che le due famiglie possano semplicemente essere state, per qualche motivo, omonime senza convidivere alcuna origine comune. Cosa c’è a supporto di questa teoria, quindi?
Innanzitutto il fatto che il ramo pisano-siciliano utilizza lo stemma dei Gaetani di Roma in una raffigurazione in cui compaiono anche l’arma della città di Gaeta, quella del regno d’Aragona, un inquartato legato al matrimonio di Corrado Gaetani, vicerè di Sicilia, con Costanza, figlia dell’imperatore Federico II, e l’arma della Gens Anicia, da cui, appunto, gli appartenenti di questa famiglia affermavano di trarre origine.
Nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, sul sepolcro del Vescovo Orso, si trova un’arma diversa, attribuibile a papa Bonifacio VIII (Benedetto Gaetani), lo stesso che riconosceva ufficialmente come familiaris i Gaetani di Pisa, chiudendo il cerchio.
Altre linee – Con Bonifacio VIII il casato dei Caetani assunse un ruolo di rilievo nel Lazio ed oltre, diventando temuto e potente. I familiari del papa guadagnarono diversi territori, tra cui Sermoneta, e il fratello diventò conte di Caserta (un “regalo” di re Carlo II di Napoli, per ingraziarsi il pontefice). Il dominio arrivò alle porte del Regno di Napoli e sulla contea di Fondi. Più tardi, con l’insorgere di una storica famiglia di Roma, quella dei Colonna, si arrivò a scontri da guerra civile, tanto che papa Alessandro VI confiscò ai Caetani una serie di territori dello Stato Pontificio per donarli alla figlia Lucrezia Borgia. Tuttavia, alla sua morte, tutto tornò esattamente come prima.
C’è stata, poi, la linea dei Gaetani d’Aragona: merito di re Ferdinando I di Napoli, che offrì al duca di Fondi, Onorato II Caetani, il privilegio di aggiungere il cognome “d’Aragona” modificando anche lo stemma con le armi aragonesi. Un’attribuzione che rimase soltanto nominale quando Fondi e Traetto passarono ai Colonna.
Impossibile non citare Torre Cajetani, comune della provincia di Frosinone che prende il nome proprio dai Caetani di Torre, linea nata con la suddivisione di alcuni feudi (tra cui, appunto, proprio Torre) ed estintasi nel 1898 con la morte dell’ultimo conte della casata.
Da Sermoneta si è originato un altro ramo che ha portato fino alla Campania. Il ducato di Sermoneta fu concesso da Papa Pio III a Guglielmo Caetani nel corso del suo brevissimo pontificato (dal 22 settembre al 18 ottobre del 1503). Il settimo duca di Sermoneta, Francesco, sposando Anna Acquaviva (appartenente ad una delle sette grandi casate del Regno di Napoli), diventò principe di Caserta; il suo discendente, Michelangelo, divenne a sua volta principe di Teano cedendo, nel 1750, il feudo ai Borbone. Questa particolare linea di discendenza è interessantissima da esplorare. Michelangelo Caetani (XIX secolo) è stato un apprezzato dantista, nonché sindaco di Roma: la figlia Ersilia è stata una stimata archeologa e la prima donna ad essere ammessa nell’Accademia dei Lincei (antica istituzione scientifica); il figlio Onorato un importante uomo politico e, da lui, nacquero 5 nipoti, tra cui uno storico dell’Islam classico (Leone), un compositore (Roffredo), un ingegnere e impreditore (Gelasio), Giovannella (scomparsa negli anni ’70, di cui si sa molto poco) e… Michelangelo, futuro papà di Topazia, che avrebbe sposato il compositore e direttore d’orchestra Igor Markevitch dando alla luce Oleg Caetani, uno dei più grandi direttori d’orchestra della sua generazione che, oggi, possiamo ascoltare su YouTube!