La gelata era attesa, ma è stata più tremenda di quanto si temeva. In certe zone del Vicentino la notte scorsa le temperature sono scese perfino a meno 7, non lasciando scampo a tanti alberi da frutta in piena fioritura. Sono ciliegi e meli precoci a fare le spese di questa gelata, ma anche per uva, kiwi, albicocche e ortaggi sotto tunnel ci saranno perdite.
“Ha fatto gelo in tutta la provincia: meno 7 a Gambellara, meno 6 a Noventa Vicentina – sottolinea in un comunicato Massimo Cichellero, direttore di Confagricoltura Vicenza -. Si sapeva che la notte scorsa sarebbe stata la più terribile, ma non credevamo che le temperature sarebbero andate così sottozero. Così ci sono arrivate segnalazioni di danni alle viti di uve precoci, con foglie e germogli accartocciati, ma anche di impianti di frutta completamente coperti dal gelo. Possibili danni anche ai ciliegi, che erano tutti in fiore e anche ai meli precoci, oltre che agli ortaggi. Tutto da verificare nei prossimi giorni”.
Terenzio Sartori, che ha azienda agricola e agriturismo a Quinto Vicentino, è sconsolato: “È da quattro anni che non abbiamo reddito tra grandine, maltempo e cimice asiatica – dice -. Quest’anno eravamo contenti perché i ciliegi avevano una fioritura meravigliosa, invece sono bastate due notti per fare il finimondo. Stamattina si sentiva l’odore di cottura da gelo. Sui ciliegi il danno sarà enorme: i fiori sono tutti abbrustoliti, di colore marroncino. Dei meli sono state colpite le varietà precoci e anche lì i danni ci saranno. I peschi non erano in piena fioritura, ma la botta l’avranno sentita. Tra qualche giorno si vedrà di più l’effettivo danno alle piante”.
Andrea Cavazza, vicepresidente di Confagricoltura Vicenza e titolare dell’omonima azienda vitivinicola, spiega che le viti sono state colpite a macchia di leopardo. “Il gelo ha colpito a macchia di leopardo: meno sui Colli, dove le temperature sono state meno fredde, e di più a Gambellara e nel Basso Vicentino. I danni sono perlopiù alle varietà bianche precoci come Glera e Chardonnay. Poche perdite per il Pinot grigio, mentre Durello e Garganega, che sono tardive, non hanno problemi, così come le varietà rosse”.