Con due hotspot per la connessione libera, veloce e gratuita, Gambugliano in Regione Veneto entra a far parte della rete pubblica costruita in tutta Italia grazie al Progetto WiFi Italia, sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e attuato da Infratel Italia che fornisce ai Comuni tutta la tecnologia necessaria.
Con la firma della convenzione, il Comune si è impegnato soltanto a fornire l’allaccio alla propria rete elettrica. Spiega Matteo Forlin, Sindaco di Gambugliano, che ha seguito l’attuazione del progetto: “L’amministrazione di Gambugliano vuole fornire ai propri cittadini sempre nuovi servizi. Far parte del Progetto WiFi Italia, rete nazionale pubblica e gratuita, vuol dire compiere un passo deciso verso la digitalizzazione del paese”.
Gli hotspot si trovano in via Contrà Giuriati 12 e lungo la SP 36, al numero civico 12. Per usufruire del servizio, i cittadini dovranno soltanto scaricare la app gratuita WiFi Italia sul proprio cellulare.
Con la realizzazione di questo intervento, anche Gambugliano, paese di poco più di 800 abitanti, entra a far parte della grande rete di WiFi Italia, che conta già 4.674 tra Comuni e ospedali. Ad oggi sono stati installati 12.573 hotspot che sono a disposizione di 532.222 utenti. I numeri sono in continuo aggiornamento dal momento che quotidianamente si contano nuove adesioni.
Il progetto del MIMIT è finalizzato alla connessione gratuita di tutte le piazze italiane, siano esse situate nelle grandi città come nei piccoli centri, con l’obiettivo finale di favorire digitalizzazione del Paese e di supportare lo sviluppo del territorio e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
A proposito di patrimonio storico e culturale, racconta il Sindaco Forlin di Gambugliano: “Le nostre terre furono abitate in epoca pre-romana probabilmente dagli Euganei (i più antichi abitanti dell’Italia Nord Orientale di tipo preindoeuropeo), sospinti dalla pianura nelle zone collinari e montuose dai Veneti, e con questi fusisi per usi e cultura simili tra di loro intorno al primo millennio a.C. Il culto dei morti che queste popolazioni attuavano, raccolta delle ceneri in vasi accanto al sistema della sepoltura, anticipò gli usi adottati dai romani. Che il territorio fosse poi insediato dai romani non vi è dubbio visto come è evidenziato anche dal toponimo di una via ‘Pocastro’, una chiara volgarizzazione del latino ‘post castrum’ indicante un sito alle spalle dell’accampamento militare”.
“Furono i Benedettini, nel secolo VIII che contribuirono a bonificare il territorio e a fondare la chiesa che, pare ormai accertato, risalga prima dell’anno 1000. Le fonti parlano dell’esistenza di un Castello, ora completamente distrutto, e che si trovava nella attuale ‘Contrà del Castello’. Aveva una doppia cerchia di mura di difesa con una platea a forma ellittica del diametro medio di dieci metri. Il castello non risulta elencato in nessuno dei diplomi imperiali donati ai Vescovi vicentini e questo fa pensare che non si trattasse di un castello vescovile; però nei libri dei feudi della mensa vescovile Gambugliano viene indicato come ‘feudum antiquo et antiquissimum’ ed è evidente da quest’ultima trascrizione, che i vescovi vi avevano beni. Nell’anno 1267 il vescovo di Vicenza Beato Bartolomeo (1255-1270) investiva un certo Tebaldo da Gambugliano ‘de una pecia terre que potest esse quatuor campi apud castellum’. Secondo alcuni studi e osservazioni del Mantese e del Canova, sullo studio dei castelli vicentini, si pensa che esso esistesse già prima del secolo X e di origine e derivazione di una torre di guardia e segnalazione di epoca romana”.
“Passato il periodo medioevale, Gambugliano, dopo varie vicissitudini, seguì le sorti di Vicenza all’interno della Serenissima Repubblica, fino alla sua caduta. Con la Restaurazione Europea, i Comuni nel 1815 furono ridotti da 131 a 123 nel vicentino e tra questi proprio Gambugliano. A quel tempo Gambugliano da dominante fu accorpato a quello di Monteviale e alla frazione stessa di Monte San Lorenzo che a fasi alterne è stata anch’essa un comune autonomo nel corso del XVIII secolo. Con questo accorpamento iniziarono dissapori e contestazioni con Monteviale ritenuto gravoso per la gestione economica di Gambugliano. Dopo anni di duri scontri e contrapposizioni, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, avvenuta nel 1866, venne sancita nel 1905, la definitiva separazione di Gambugliano da Monteviale.”
Per gli amministratori pubblici locali che, seguendo l’esempio di Gambugliano, volessero aderire con il proprio Comune alla rete WiFi Italia, la procedura è molto semplice. Basta andare sul sito WiFi Italia nella sezione “come aderire” e registrare il proprio Comune sulla piattaforma.