Per la meteorologia il primo marzo inizia la primavera ma quest’anno l’inverno sembra non volerle cedere il passo. I modelli previsionali infatti confermano l’arrivo, dal fine settimana, del grande freddo siberiano su gran parte dell’Europa centro-settentrionale. Anche l’Italia settentrionale, e quindi il Veneto, saranno interessati dal margine meridionale dell’intenso ed esteso nucleo di aria gelida di origine artica che irromperà da est a partire dalle regioni più orientali del continente nel corso del week-end. In Veneto l’arrivo della massa d’aria artico-siberana si farà sentire da domenica 25 febbraio, con un apice del freddo tra lunedì 26 e mercoledì 28 febbraio, quando le temperature potranno scendere anche di 10-15°C rispetto alla media del periodo.
A 1500 metri di quota sono infatti attese temperature mediamente intorno ai -12/-15°C, che in diverse località montane potranno far scendere i valori minimi anche sotto i -20°C; in pianura le temperature saranno su valori minimi diffusamente inferiori allo zero già da domenica 25 e raggiungeranno i valori più bassi tra lunedì e mercoledì, fino a toccare punte intorno ai -7 / -9°C. Da sottolineare che anche le massime giornaliere saranno molto basse e in pianura resteranno intorno a 0°C . Domenica e lunedì inoltre la sensazione di freddo sarà acuita dai venti nord orientali, che successivamente tenderanno ad attenuarsi.
Ci sarà dunque un’ondata abbastanza tardiva di freddo, che risulterà la più intensa del trimestre invernale 2017/18 e probabilmente tra le più significative degli ultimi 25 anni.
Considerando il mese di febbraio, negli ultimi anni le ondate di freddo più intense, con valori minimi intorno ai -15°C a 1500 metri di quota e inferiori ai -7°C in pianura, si registrarono nelle prime due decadi del febbraio 2012 e tra la fine di febbraio e primi giorni di marzo del 2005, in quest’ultimo caso accompagnate da una diffusa nevicata fuori stagione in pianura il 3-4 marzo. Altre fasi altrettanto fredde nello stesso mese si registrarono nella seconda decade del febbraio 1994 e nella terza decade el febbraio 1993.
L’aria fredda di origine artico siberiana sarà piuttosto secca e quindi molto probabilmente non sarà accompagnata da precipitazioni, a parte nella fase iniziale di domenica quando sarà possibile qualche fiocco di neve sulle zone montane e sulla pianura meridionale. Tale condizione di assenza o scarsità di precipitazioni è tipica in Veneto in connessione a ondate di freddo di origine siberiana e non nord atlantica. La situazione che si presenta è radicalmente diversa da quella che si verifica invece su altre aree del Nord Italia – Appennino tosco emiliano e basso Piemonte in cui le correnti nord orientali interagiscono con i rilievi determinando precipitazioni nevose localmente anche consistenti.
Arpa Veneto