Generale Vannacci accusato di “razzismo e omofobia” per libro «Il mondo al contrario» e critiche a Crosetto, parola al sen. Zanettin: “Sto col ministro”

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Generale Roberto Vannacci e il suo libro
Generale Roberto Vannacci e il suo libro "Il mondo al contrario"

Si è aperto un dibattito in seno al Governo tra chi sostiene la posizione del Ministro della difesa Guido Crosetto e chi invece, magati velatamente,  la critica e solidarizza con il Generale Roberto Vannacci, autore del libro «Il mondo al contrario» e, accusato di razzismo e omofobia per alcuni suoi contenuti, rimosso dal comando dell’Istituto geografico militare di Firenze. Ci siamo rivolti per valutazioni sul caso politico e sui contenuti del libro del Generale ai parlamentari vicentini di centrodestra e il primo a rispondere è stato il senatore vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia), che fa parte della maggioranza ma ha anche una significativa esperienza giuridica, a livello professionale e di ruoli istituzionali, e un senso dell’equilibrio sarebbe il caso di dire… generalmente riconosciuto (qui altri suoi interventi, ndr).

Sen. Zanettin lei da che parte sta?

Pierantonio Zanettin azionisti truffati dalle banche Riforma Giustizia
Senatore Pierantonio Zanettin

Non posso che condividere la  posizione del ministro Crosetto, che anche in questa occasione ha dimostrato equilibrio e senso dello Stato, qualità che gli sono trasversalmente riconosciute.
Sono  notoriamente un liberale ed un libertario e credo  che in democrazia ciascuno debba poter esprimere le proprie idee  senza censure si sorta. Tuttavia, a mio giudizio,  non è questo il tema del dibattito in corso.

Allora perché, secondo lei, non è una questione di libertà di espressione?

In realtà esistono  dei limiti al diritto di espressione,  che riguardano in particolare i funzionari dello Stato.
Il principio vale per i militari, ma anche per i magistrati, i prefetti,  gli ambasciatori.
Tutti costoro hanno le loro idee politiche e, beninteso,  è del tutto legittimo che le  abbiano, ma finché sono in servizio devono  adottare un self restraint , che impone loro di mantenerle, per rispetto dei cittadini, riservate.
Poi, una volta dimessi dal servizio, possono, invece, iscriversi ai partiti, scrivere libri, rilasciare interviste., come un normale cittadino

Questa è la regola.

Secondo lei quindi il Generale ha violato questa regola?

Direi proprio di si. Per esempio, nel periodo del mio impegno al Csm più volte ho criticato magistrati che, magari tramite  Facebook, intervenivano su temi politici.
Altrettanto non possono farlo i militari, che sono al servizio di tutti i cittadini, anche di quelli che non la pensano come loro.

I cittadini devono sempre potersi fidare dei pubblici funzionari, pensando che  non hanno pregiudizi nei loro confronti e di non  essere discriminati secondo le loro  idee politiche, il colore della pelle o gli orientamenti sessuali.

Lei ha letto il libro del Generale Roberto Vannacci?

Si l’ho letto, ma non l’ho comprato. Ci sono parti certamente condivisibili,  altre molto meno. Ho trovato particolarmente sgradevole il riferimento al colore della pelle di Paola Egonu, una straordinaria atleta della nazionale di pallavolo. Non capisco proprio che senso abbia avuto inserire nel libro quelle parole.

Senso non ne avrà avuto ma con le polemiche, non previste e programmate?, che ha scatenato di certo il libro è al top delle classifiche di vendita di Amazon e il Generale in cima al corteggiamento politico di Matteo Salvini…