Gestione dei flussi di comunicazione tra la BPVi e la Banca d’Italia: lo ricostruisce il Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza

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Molto si è detto dei rapporti, troppo amichevoli?, tra Banca d’Italia e i vertici di Banca Popolare di Vicenza, in primis Gianni Zonin. Pubblichiamo ora in esclusiva il rapporto identificato come allegato 17 e relativo al Procedimento penale n. 5628/15 R.G.n.r. Mod. 21 avente per tema la “Gestione dei flussi di comunicazione tra la BPVi e la Banca d’Italia -dichiarazioni“, in cui gli stralci delle dichiarazioni raccolte su quella gestione sono di Antonio Fagnani, Luca Triban e Katia Cassoli.

Pubblichiamo in premessa i ruoli dei “dichiaranti” per chiarirne il ruolo nella Banca Popolare di Vicenza.

[1]    FAGNANI Antonio, Responsabile della Direzione Pianificazione e Controllo di Gestione della BPVi.-

[2]    TRIBAN Luca, Responsabile della Direzione Ragioneria Generale della BPVi (alle dipendenze della Divisione Bilancio e Pianificazione della BPVi).-

[3]    CASSOLI Katia, Responsabile della U.O. Bilancio e Segnalazioni con competenza per la redazione del bilancio individuale della BPVi, Banca Nuova, Prestinuova e Farbanca, per la redazione del bilancio consolidato del Gruppo BPVi, nonché per le segnalazioni di Vigilanza individuali delle predette società che per le segnalazioni del Gruppo BPVi.-

Di seguito riportiamo, quindi, lo stralcio delle dichiarazione rese di Antonio Fagnani, Luca Triban e Katia Cassoli, “in relazione – scrive la Polizia Tributaria – alla gestione dei flussi di comunicazione tra la BPVi e la Banca d’Italia:

 

(1) FAGNANI Antonio, in data 29 marzo 2017, ha inteso dichiarare:
«[…] Aggiungo che l’UFFICIO SOCI si occupava degli aspetti amministrativi delle transazioni dei soci in materia di azioni BPVi, l’UFFICIO RAGIONERIA, come detto, delle segnalazioni di vigilanza, mentre la stima prospettica dell’andamento del capitale era di nostra competenza. Erano portate all’attenzione del DIRETTORE GENERALE stime infra-annuali comprendenti anche l’andamento del patrimonio, mentre al C.d.A. erano sottoposti unicamente i consuntivi trimestrali (anche essi comprendenti i dati sul patrimonio). Se ben ricordo, nel corso 2014, non sono state portate al C.d.A. le situazioni trimestrali intermedie di marzo e settembre. Ho appreso questo da PELLEGRINI ma non sono a conoscenza della persona che ha assunto la relativa decisione ed i motivi di essa. L’interlocutore principale per quanto riguarda le comunicazioni in materia di andamento del patrimonio alla mia DIREZIONE, era GIUSTINI che infatti, comunicava periodicamente (anche per il tramite di colleghi) alla DIREZIONE PIANIFICAZIONE previsioni circa l’andamento dell’utilizzo del FONDO nel corso dell’anno; sulla scorta di questi dati, il nostro ufficio determinava le stime dei “ratios patrimoniali” periodo per periodo. Da parte della nostra struttura, queste elaborazione previsionali erano trasmesse, tramite PELLEGRINI, al direttore generale SORATO.
[…]
La struttura competente per l’inoltro delle segnalazioni periodiche di vigilanza è la RAGIONERIA GENERALE, il cui responsabile è il collega TRIBAN.
In merito alla interlocuzione con BANCA d’ITALIA in ordine al patrimonio, posso dire che erano PELLEGRINI e SORATO ad occuparsi delle comunicazioni da trasmettere alla Vigilanza.
A tale proposito, preciso che è capitato che abbia fornito alcuni dati relativi al capitale a PELLEGRINI, ma questo è avvenuto a seguito delle richieste di costui che poi forniva, con SORATO, le risposte a BANCA d’ITALIA; ovviamente, “l’ultima parola” era di SORATO […]»

(2) TRIBAN Luca, in data 14 giugno 2016, ha inteso dichiarare:
«[…] Preciso che la U.O. “Capital management”, struttura della DIREZIONE PIANIFICAZIONE STRATEGICA (compresa, a sua volta, nella DIVISIONE BILANCIO e PIANIFICAZIONE) ha il compito di monitorare costantemente e di stimare preventivamente l’andamento dei ratios prudenziale, nonché di formulare proposte conseguenti al CdA. Se ben ricordo, questa U.O. è stata creata nell’estate 2013, a seguito di un rilievo di BANCA d’ITALIA relativa ad aspetti di organizzazione e governance (ma non ricordo quale nel dettaglio). Questa U.O. fa capo a FAGNANI ANTONIO.
[…]Le segnalazioni periodiche prudenziali sono trasmesse tramite INFOSTAT. Il presidente del cda, il presidente del collegio sindacale ed il dirigente preposto sottoscrivono una dichiarazione in cui attestano che le stesse segnalazioni sono elaborate in base a procedure idonee a garantirne la correttezza.
[…]».

(3) CASSOLI Katia, in data 03 ottobre 2016, ha inteso dichiarare:
«[…] La predisposizione delle segnalazioni periodiche avviene tramite applicativi informatici specifici (gestiti da SEC); le segnalazioni di vigilanza sono messe a disposizione dell’Autorità di Vigilanza tramite la trasmissione telematica del dato relativo in una apposita procedura informatica messa a disposizione da Banca d’Italia. Non esiste pertanto, un documento cartaceo inviato a BdI o BCE che integra la segnalazione periodica.
Ai fini della predisposizione della segnalazione di vigilanza prudenziale, la mia struttura ha un “confronto” con la struttura della DIREZIONE PIANIFICAZIONE per quanto riguarda, in particolare, i ratios di vigilanza (che fa capo, come detto, a FAGNANI), in quanto la stessa si occupa del “capital management” ed è quindi interessata, da un lato, a verificare se i dati previsionali trovano conferma, trimestre per trimestre, nei dati consuntivo che si ricavano delle segnalazioni di vigilanza, e dall’altro, a conoscere i dati delle segnalazioni periodiche per elaborare gli ulteriori dati previsionali. In effetti, sia FAGNANI personalmente, che i colleghi della sua struttura, ad ogni scadenza, formulano richieste, anche di anticipazioni, sui dati oggetto delle segnalazioni di vigilanza.
Preciso tuttavia, che al fine di rispettare la gerarchia dell’organizzazione interna, TRIBAN è sempre il primo destinatario dei dati prodotti dalla mia U.O.; soltanto dopo aver ricevuto il suo assenso, comunico alle altre strutture della Banca il dato che è stato elaborato; questo vale anche per le segnalazioni di vigilanza.
È la struttura di cui sono responsabile che elabora, ai fini delle segnalazioni periodiche, sia l’entità delle attività di rischio ponderate (RWA) che l’ammontare del patrimonio di vigilanza (oggi fondi propri) e, quindi, determina il livello dei ratios patrimoniali prudenziali. La struttura si avvale, in questa attività, di applicativi informatici forniti dalla società OASI (sempre gestiti da SEC).
Preciso che ogni consiglio di amministrazione di ciascuna società del Gruppo BPVi approva i dati contabili di periodo al fine di elaborare le segnalazioni di vigilanza (che, poi, proprio sulla scorta di questi dati, sono predisposte – come detto – dalla mia struttura); una volta elaborate le segnalazioni di vigilanza (individuali per ciascuna società e quella di Gruppo), ogni Cda è destinatario di una specifica Nota Informativa/Autorizzativa con la quale viene reso edotto del contenuto dei dati più significativi della segnalazione di vigilanza periodica ai fini prudenziali (in pratica, cioè, si dà informativa dei ratios prudenziali e delle grandi esposizioni in quanto essi costituiscono i dati più importanti). Aggiungo che queste Note informative/autorizzative sul contenuto delle segnalazioni di vigilanza, di prassi, sono all’attenzione del Cda di ciascuna società del Gruppo, o prima, se i tempi lo consentono (in questo caso si tratta di Note Autorizzative) che dopo (in questo caso si tratta di Note Informative) la formale trasmissione all’Autorità di Vigilanza. Dal 2013, ovvero dalla introduzione delle nuove regole di valutazione della patrimonializzazione della banca introdotta dalla BCE, il Gruppo BPVi si è trovato in una situazione “border line” in ordine al rispetto dei ratios patrimoniali di vigilanza.
Come ulteriore verifica della corretta determinazione dei Fondi Propri ai fini delle segnalazioni di vigilanza, viene inoltre utilizzato un applicativo informatico denominato “STREELING” che supporta nella predisposizione dei dati da segnalare e nella produzione dei dettagli informativi richiesti […]»