Nell’anno 1975 Giancarlo Ferretto è stato nominato presidente di Confindustria Vicenza, la terza associazione di industriali italiani per numero di associati, ed io, nello stesso periodo, eletto assessore al Comune di Vicenza con delega “all’occupazione e al lavoro”. Da subito ho cominciato ad incontrare Giancarlo Ferretto, a confrontarmi con lui e qualche volta a scontrarmi, ma anche a riconoscere la sua onestà intellettuale, la sua “visione prospettica” dei problemi che travalicava il contingente ed il transitorio per proporre soluzioni praticabili e spesso innovative, la sua comprensione e partecipazione alle fatiche e a volte ai drammi personali e familiari che sottostavano ai gravi problemi occupazionali di cui negli anni ‘75/80 ci siamo dovuti occupare nei nostri rispettivi ruoli. Sono stati quelli gli anni delle crisi del Cotorossi, del settore tessile (Rigon, Comber, ecc), del settore grafico (Olivotto ed altri), delle grandi ristrutturazioni aziendali e di comparto, certamente necessarie, ma che rischiavano di lasciare i più deboli e i meno attrezzati senza lavoro e a volte senza speranze nel futuro. Su tutte queste vicende ci siamo confrontati, incontrati, a volte scontrati con Giancarlo Ferretto, ma sempre ho trovato un “presidente”, un imprenditore ed un uomo, che con occhio e mente lungimiranti, ha saputo condividere e spesso costruire dei percorsi che coniugassero la necessaria trasformazione ed innovazione con la salvaguardia dell’occupazione (non tanto di ogni singolo posto di lavoro, quanto del “lavoro”).
Da quegli anni è nata la nostra reciproca conoscenza e la mia stima per una persona che era nello stesso tempo un industriale che sapeva essere rigido nei principi ma nello stesso tempo aperto alla novità e al dialogo, che sapeva guardare avanti sempre e soprattutto nei momenti difficili, che sapeva innovare e progettare per la sua azienda e per la sua associazione e per l’intera comunità, ma che era anche una persona che mai dimenticava la dimensione umana e sociale dei problemi da risolvere. La conoscenza e la stima si sono nel tempo evolute anche in amicizia di cui Giancarlo mi ha gratificato e con la quale ha gratificato tanti che l’hanno conosciuto, che con lui hanno collaborato e l’hanno apprezzato. Luciano Vescovi, suo attuale successore in Confindustria, ha detto che Giancarlo Ferretto rimane per lui “il presidente”: così io l’ho chiamato sempre, fino all’ultima volta che ci siamo incontrati poco tempo fa. Da presidente e da imprenditore è riuscito a fare tanto per la sua azienda e per l’associazione industriali, è riuscito ad innovare sia sul piano tecnologico che su quello organizzativo e formativo. Andava giustamente e legittimamente fiero di quanto era riuscito a realizzare, sapendo anche attorniarsi di collaboratori preparati e motivati. Nel marzo 2018, nella mia veste di presidente dell’Associazione “Insieme per Sarajevo” ho chiesto a Giancarlo Ferretto di accogliere per una visita alla sua azienda l’ambasciatore di Bosnia Erzegovina dr. Josip Gelo. Ricordo ancora con quale entusiasmo egli accolse questa proposta e con quale calore e fierezza egli – assieme al figlio Riccardo e all’allora direttore Otello Dalla Rosa – accompagnò personalmente l’ambasciatore nella visita, illustrando tutte le innovazioni tecnologiche e prefigurando gli ulteriori sviluppi sia per l’azienda vicentina che per quella appena insediata nella stessa terra di Bosnia. E ricordo con commozione la sua offerta – prima del congedo – a non esitare a telefonargli se ci fosse stato bisogno di un suo aiuto per qualche progetto che l’associazione da me presieduta aveva in animo di realizzare nella bella e sfortunata terra bosniaca.
Totalmente coinvolgente è stato anche, dal settembre 2008, il suo volontaristico impegno nella Fondazione S. Bortolo, dove ha dimostrato la sua intelligente ed umana dedizione al bene comune, al servizio della comunità, all’attenzione e all’ascolto dei bisogni dei suoi concittadini. Inutile qui ricordare i tanti traguardi raggiunti nella sua veste di presidente di questa Fondazione, perché tali traguardi i vicentini li hanno visti, vissuti, ne hanno beneficiato e continueranno a beneficiarne. Giancarlo Ferretto – dopo una vita così intensamente e generosamente vissuta – se ne è andato. Ha lasciato tutti sorpresi e addolorati e soprattutto ha lasciato Vicenza e i vicentini più “poveri”. Ci restano le sue realizzazioni, i suoi progetti e la fortuna della sua amicizia, che certamente durerà anche oltre lo stretto confine della sua vita terrena. Un grazie a Giancarlo ed un grazie al Buon Dio che ce lo ha donato.