Giancarlo Giorgetti in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario che parte il 22 ottobre: sarà il garante… delle banche?

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Giancarlo Giorgetti

Doveva partire il 4 settembre la commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario, che così tanto la osteggiò dal consigliare (dettare?) dei paletti correttivi sui suoi ambiti e sui suoi limiti d’azione, sulla carta inesistenti, al presidente Sergio Mattarella quando ne firmò l’atto per la sua costituzione.

Alla caduta del governo gialloverde decisa da Salvini in versione Papeete per andare a nuove elezioni qualcuno non ne ha escluso legami anche e proprio con la voglia di azzerare la commissione che sarebbe scaduta col termine anticipato della legislatura.

Se fu, quindi, stato necessario il rinvio della sua partenza, la seduta costitutiva, formato con sorpresa generale il nuovo esecutivo giallorosa, è ora stata fissata per il giorno 22 ottobre alle 18 come comunicato all’Assemblea dal presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che ha riferito che la decisione è stata presa d’intesa con il presidente della Camera, Roberto Fico.

Se ora si parte, volente o nolente proprio il sistema su cui la Commissione è chiamata ad indagare anche per prospettarne modifiche dopo il flop di fatto della precedente commissione d’inchiesta sulle banche diventata una soap opera sulle vicende di Etruria e della ex ministra Boschi, che relegò al retropalco l’analisi dei drammi delle banche venete,  una novità e non da poco c’é.

A diventarne componente al posto della vicentina Silvia Covolo, che ne era uno dei membri in quota Lega, il partito di Salvini, che vanta una sorta di onnipresenza di suoi rappresentanti nei cda delle banche di maggior… standing, ha designato la sua punta di diamante nell’ambito diplomatico-finanziario: Giancarlo Giorgetti.

La sua sicura competenza, ecco la domanda che ci si pone, agevolerà la concretezza del lavoro della Commissione minacciata da protagonismi senza… Paragone o la sua conoscenza profonda del sistema bancario e finanziario, da cui è storicamente stimato, potrebbe essere uno strumento immaginato dai Carlo Messina di turno per monitorare e, magari, condizionare l’operato di chi, con l’obiettivo costitutivo di modificarli, vorrebbe guardare dentro i meccanismi che hanno reso possibili e ingestiti i flop di tante, troppe banche, tutti a danno dei piccoli soci?

Per Vicenza e per il Veneto, salvo altre modifiche dopo la sostituzione della professionalmente preparata anche se giovane Silvia Covolo, sono chiamati a vigilare i restanti componenti locali e cioè, oltre all’altro leghista Dimitri Coin, Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e Alvise Maniero (M5S).