La II Commissione consiliare controllo e garanzia convocata dal suo presidente, Raffaele Colombara, in sala Chiesa a Palazzo Trissino per oggi, giovedì 18 luglio 2019, ha discusso per due ore buone del “Piano industriale AIM e progetto di aggregazione” (con Agsm Verona e altre società) con l’amministratore unico di AIM Spa Gianfranco Vivian alla presenza molto attenta di tutti i componenti della Commissione.
Con loro c’era anche l’assessore Simona Siotto presente per rappresentare il sindaco, impegnato in un incontro su Autostrade, ma ancora di più intenta a ticchettare sul suo cellulare (motivo per cui l’abbiamo ripresa poco visto che ci sentivamo imbarazzati, noi per lei, davanti a un dr. Vivian, ben diversamente concentrato).
Vi proponiamo, in copertina, i 25 minuti circa in cui l’amministratore di Aim ha illustrato, rispondendo a Colombara, lo stato dell’arte delle prime conclusioni di Roland Berger, l’advisor industriale comune di Aim e Agsm (percepisce 100.000 euro più un bonus se sarà approvato e andrà in porto quanto suggerirà) sulla base della strategia indicatagli: crescere per acquisizioni fino a un fatturato intorno ai 2 miliardi, partendo dal miliardo e duecento milioni attuali delle due multiutilities venete per potersi presentare al tavolo delle trattative con un partner più grande, quello gettonato è A2A, con una dimensione di rilievo e, soprattutto, rinforzata dagli asset che oggi mancano all’azienda vicentina e a quella veronese.
Se nell’altro video (quello in fondo) c’è la puntuale rappresentazione ad inizio incontro da parte di Raffaele Colombara di alcune perplessità delle minoranze, tra cui quella che ha originato la convocazione del dr. Vivian, cioè le informazioni che si reputano insufficienti sul cammino in corso, è apparsa chiara la strada che l’amministratore di Aim ha delineato nella sua relazione e nelle successive risposte date ai consiglieri (sono state ammesse alla fine della parte ufficiale anche le domande dei consiglieri Giovanni Rolando e Isabella Salanon facenti parte della Commissione stessa).
Prima di “entrare” in una combinazione con un colosso come A2A, che sarà di minoranza, con regole di governance e di partecipazioni bloccate per 5 anni (acthung Fiera di Vicenza e Rimini!) e che tutelerà le esigenze dei singoli territori, la pienezza dell’occupazione e l’indotto, va definito, ha detto Gianfranco Vivian, approvato dal consiglio comunale e attuato (si pensava entro dicembre 2019, ora la data slitta di qualche mese) un matrimonio tra Aim e Agsm che includa anche la trentina Dolomiti Energia spa e la mantovana Tea spa per i territori che servono, gli unici ad oggi non presidiati dai big che operano a nord est, e per gli asset specifici che hanno e che completano o integrano quelli delle due multiutilities venete.
Questo è quanto oggi abbiamo ascoltato.
Se, poi, dietro le quinte della “migrazione” (per la parte commerciale con contemporaneo rafforzamento, però, della sua infrastruttura di distribuzione) della trevigiana Ascopiave (in quota lega) verso l’emiliana (e comunista!?) Hera e di quella possibile delle (sempre “leghiste”) Aim Vicenza e Agsm Verona verso la lombarda A2A (un mix di Milano del centrosinistra e delle regione della Lega di Fontana…) ci siano affari e lotte tra la Lega politica (quella rappresentata a Vicenza da Andrea Pellizzari che fa riferimento a Mara Bizzotto) e la Lega economica (con referenti Roberto Ciambetti, Toni Da Re e, a Vicenza, Matteo Celebron) lo vedremo e ne scriveremo anche per inquadrare meglio la crisi sfiorata, e non certo risolta completamente, della giunta Rucco.
Certo è che Gianfranco Vivian ha avuto la capacità di sdrammatizzare questo busillis con una battuta finale, politica nella premessa e pratica nella conclusione: “se Cortina ha le Olimpiadi lo si deve alla comunità di intenti tra Sala e Zaia e per illuminare gli impianti di Cortina la gara l’ha vinta Aim…“.
Chapeau, almeno per ora.