Gianni Zonin, il banchiere più smemorato del mondo, nulla ha mai saputo della banca che ha gestito per 36 anni, di cui 16 da membro del cda e quasi 20 da suo presidente, sempre con ottimi gettoni… Mai, soprattutto, l’ex presidente ottantenne della Banca Popoalre di Vicenza aveva saputo delle baciate fino a quando a scoprirle, nella parallela e precoce amnesia di Bankitalia, fu la BCE. La scoperta, anzi, lo portò subito e sdegnato a liberarsi di quell’infingardo di Samuele Sorato, direttore generale per anni e Ad per pochi mesi, giusto per scaricargli più responsabilità di quante ne avesse. Peccato che nelle sue “dimenticanze” Gianni Zonin abbia cancellato anche una sua intervista a Matteo Bernardini apparsa sull’amico Giornale di Vicenza di sabato 28 dicembre 2013.
Rileggendola, mentre stiamo per portare alle stampe un dossier in cui ricordiamo anche ai cittadini/lettori/soci di Vicenza come siano stati ben informati dalla stampa locale confindustriale, sobbalziamo anche noi non solo perchè le risposte del presidente sono puntuali anche sui dettagli, quando oggi vuol farsi passare solo come un semplice e bonario uomo di relazioni, poco avvezzo all’operatività e alle relative decisioni, ma perchè documentano che le baciate, quelle fatte anche ai poveri piccoli risparmiatori, fin da allora le conosceva eccome!
Parlando dell’operazione di aumento di capitale pari a 100 milioni di euro destinato proprio ai nuovi e e piccoli soci a tranche di 6.250 euro a testa Zonin dice a Bernardini: «È stato un intervento terminato con grande successo tanto che abbiamo ampliato il numero dei nostri soci di oltre 16 mila unità. Di fatto abbiamo ricevuto più domande di quanta non fosse l’offerta messa a disposizione. Ora, complessivamente, possiamo contare su una base societaria di 90.500 persone e puntiamo a quota 100 mila…».
Dopo le conseguenti esaltazioni della bontà e della profittabilità dell’Istituto di Via Btg. Framarin Matteo Bernardini chiede al presidente: “Tra chi ha sottoscritto il nuovo aumento di capitale, quanti hanno chiesto un finanziamento?“
E lui, lo smemorato di Vicenza, risponde con la precisione di chi tutto sa che “il 40% dei nuovi soci ci ha chiesto un finanziamento per aderire al piano proposto; il 60% invece non ha avuto bisogno di alcun sostegno“.
Insomma già a dicembre 2013 e senza scomodare i grandi soci “baciati”, con cui magari manteneva buone relazoni durante le cene degli uccelli, il re del vino dichiarava che più di 6.400 nuovi soci, il 40% degli oltre 16.000 aderenti a quell’aumento, cioè, avevano sottoscritto delle baciate.
Lui oggi non ricorda ma anche il GdV lo sapeva…