Torniamo a parlare del Parco Regionale di Gianola e Monte di Scauri, già “incontrato” in occasione della visita alla Spiaggia dei Sassolini. Gianola è una frazione di Formia, conosciuta da locali e turisti soprattutto per essere una località balneare molto frequentata nella stagione estiva. Negli ultimi anni è stata protagonista di una graduale urbanizzazione; sebbene molti degli edifici siano ancora case vacanza occupate nel solo periodo estivo, le numerose abitazioni principali, i servizi per gli abitanti, insieme con la vicinanza all’Appia, hanno da anni ormai reso questa località un tempo periferica un quartiere a tutti gli effetti.
Dove la città non arriva – C’è però una parte di Gianola dove ancora è possibile ammirare il paesaggio costiero originale. La creazione dell’Ente Parco Regionale (nel 1987) garantisce a questa area naturale di 292 ettari, insieme con la sua flora e fauna (e storia), la protezione che merita.
Geologia – La riserva poggia su un promontorio di rocce calcaree sedimentarie di relativamente recente formazione, dette conglomerati: si tratta di pezzi di rocce depositati, in questo caso, dalle correnti marine e cementati tra di loro da materiali sabbiosi di varia natura. Dal versante marino è possibile osservare anche numerose grotte, scavate dalla forza erosiva del mare.
Sentieri – La principale ricchezza del Parco è la biodiversità floristica e faunistica. L’area protetta è accessibile liberamente al pubblico che, nel rispetto delle specie animali e vegetali che la popolano, può godersi lunghe passeggiate in una natura ancora incontaminata. L’Ente Parco segnala tre sentieri, percorribili, con alcune accortezze, anche dai meno esperti: il Sentiero del Crinale che, come suggerisce il nome, porta alla scoperta della parte più interna del promontorio; il Sentiero di Porto Cofaniello conduce invece al versante costiero, con una caletta sassosa e una vista a 180˚ sul Golfo di Gaeta.
Flora e fauna – La flora dei due sentieri è variegata, influenzata dalla vicinanza alla costa. Il Sentiero del Crinale si estende attraverso un bosco di sughere, popolato da numerose specie di piccoli mammiferi e di uccelli, sia autoctoni che non: l’intero promontorio, trovandosi sulle rotte migratorie, ne costituisce una tappa.
L’area di Porto Cofaniello è invece notevole per la presenza degli ippocampi (o cavallucci marini), una specie molto delicata, messa in pericolo dall’inquinamento e dalla pesca illegale. La ricchezza della sua fauna marina ha portato all’istituzione, nel 1988, dell’Oasi Blu di Gianola, un’area protetta di 5 ettari di estensione.
Il terzo sentiero, detto “di Mamurra“, che si snoda verso la parte opposta del promontorio, merita qualche parola in più, perché oltre che di bellezze naturali, è custode di un pezzo di storia di Formia, che non mancheremo, quindi, di raccontare a breve.