“Se l’intervento di recupero di Giardino Salvi di Vicenza ha come obiettivo anche quello di riappropriarsi di questa zona, le scelte sui lavori da fare non centrano l’obiettivo“.
Ne è convinto Raffaele Colombara, del gruppo consiliare Per una Grande Vicenza. Ricordiamo che l’area è interessata da progetti per la sua riqualificazione per 1 milione di euro da fondi Pnrr, come recentemente annunciato dall’amministrazione comunale (leggi qui).
Secondo l’esponente della minoranza, gli interventi si limitano alla sistemazione estetica dei luoghi e delle opere che Guardino Salvi custodisce, “ed è un bene”, precisa Colombara, ma nulla fa per fare in modo che alcune sue parti tornino ad essere fruibili dai cittadini.
“In particolare – dice il consigliere -, c’è un’area del Giardino Salvi che nei fatti è off limits per il pubblico e che è diventata ricettacolo di spaccio e baby gang. Si tratta dell’angolo Nord Ovest, a ridosso della cancellata della scuola Giusti e della loggia Longhena, lontano dalle direttrici di attraversamento più usate dai vicentini, tra viale Roma e piazzale del Mutilato o tra piazzale del Mutilato e corso San Felice”.
E ancora: “I lavori programmati intervengono solo sulla facciata della loggia Longhena, ma la lasciano chiusa, come tale rimangono il portone e il passaggio, chiusi da decenni, che mettono in comunicazione l’area di piazzale Giusti con il Giardino Salvi – dice Colombara -.
Rendere fruibile l’interno della loggia Longhena darebbe invece vita a questo angolo del giardino. Rendere transitabile il passaggio che costeggia l’ex fiera e attraverso un ponticello collega al parco cambierebbe significativamente l’uso del parco da parte dei vicentini, rendendolo vivo e quindi più sicuro per chi lo frequenta.
In ogni caso, nel prossimo bilancio di previsione in discussione tra qualche settimana in consiglio comunale sarà mia cura inserire un emendamento per reperire risorse da destinarsi all’opera”.
Il consigliere di Per Una Grande Vicenza ha quindi interpellato l’amministrazione comunale chiedendo attivarsi in merito a queste istanze sia dal punto di vista burocratico che economico. Chiesta anche chiarezza sui tempi dei lavori e “per quale ragione lo scorso febbraio sia stata annunciata per l’opera la cifra di 2 milioni di euro, mentre i fondi stanziati risultano essere la metà”.