(Adnkronos) – Si è tenuto oggi a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione Adnkronos il convegno 'Proiettare gli Adi nel futuro: sostenibilità, innovazione e fiscalità' organizzato da As.Tro Confindustria Sit, sezione Concessionari di Rete, di cui fanno parte Cirsa, Codere Network, Netwin e Nts. Obiettivo dell’incontro, diffondere le analisi condotte dalla Cgia di Mestre e dalla Luiss, in collaborazione con Prisma spa. “Il momento è particolarmente caldo. Si stanno scrivendo le regole per continuare a raccogliere gioco nei prossimi anni sul canale fisico. Le aspettative sono tante, stante la situazione di difficoltà che stanno attraversando alcuni segmenti del comparto fisico – spiega Marco Zega, direttore Affari Istituzionali e Sviluppo Business di Codere Italia – Innanzi tutto ci si aspetta che il percorso della riforma porti al superamento delle barriere ideologiche, in secondo luogo, il riconoscimento che l’attuale modello distributivo, composto sia da ambienti di gioco specializzati che generalisti, è l’unico che assicura al contempo l’invarianza di gettito richiesta dal legislatore ed il contenimento dell’offerta illegale. L’offerta sul canale generalista permette, infatti, quella capillarità necessaria per porre un argine all’offerta illegale. Infine, la definizione di regole certe, equilibrate e stabili nel tempo. Regole che permettano di realizzare le gare per l’aggiudicazione delle nuove concessioni. Alla luce di queste considerazioni cercheremo di fare proposte concrete e sostenibili per il settore evidenziando come un cambio nella fiscalità potrebbe rivitalizzare questa tipologia di prodotti di gioco". Il mercato del gioco pubblico, precisa Armando Iaccarino, presidente Centro Studi As.Tro Confindustria Sit, "cresce costantemente e vede rapidi spostamenti dell’interesse dei consumatori tra prodotti. Dal 2021, il gioco online supera quello fisico in termini di raccolta. Le istituzioni devono quindi affrontare sfide nella gestione del gettito erariale e nella sicurezza del sistema, considerando le tecnologie collaudate per controllare illegalità e dipendenze e prevedere nuovi apparecchi. Il gettito proviene principalmente dagli apparecchi da intrattenimento nel canale fisico, installati negli esercizi cosiddetti generalisti. Un miglioramento può derivare dalla formazione dei titolari dell'offerta di gioco, in collaborazione con i presidi sanitari, per creare una rete di offerta controllata e stabile nel tempo". “Oggi affrontiamo la sfida del riordino fisico rispetto al quale l’auspicio è che non vengano lasciate indietro le Pmi che, fino ad oggi, a contatto quotidiano con i territori hanno contribuito alla tenuta del ‘sistema gioco pubblico legale’ nel nostro Paese”, dichiara Isabella Rusciano, coordinatrice dell’Associazione As.Tro Confindustria Sit. “Le attuali dinamiche di mercato sono cambiate e fanno registrare una crisi del comparto Adi – continua – come certificano i dati emersi nel convegno di oggi, per cui l’elemento principale da considerare in sede di riordino è la necessità di ricalibrare i valori di gara rispetto a quelli individuati nel 2019". "Alcune misure – prosegue Rusciano – contenute nella delega fiscale potrebbero essere, inoltre, estremamente impattanti per la tenuta del sistema: per questo motivo Astro insiste nella richiesta di un Tavolo tecnico con i Decisori dove approfondire gli effetti che produrrebbero e studiare eventuali correttivi. Da questo riordino fisico dipende il futuro di migliaia di lavoratori, la garanzia di un gettito erariale rilevante e la tenuta della legalità sui territori: va fatto con massima attenzione ed estrema cautela.” Dal 2004 ad oggi il nostro paese ha creato la più grande rete telematica di controllo per gli apparecchi da gioco: nel 2004 erano 113.000, nel 2015 hanno raggiunto il picco di 420.000 unità, e oggi le Awp collegate sono circa 250.000. Unica parte della conferenza Stato Regioni attuata completamente. Gennaro Parlati, presidente di Acmi Confindustria, ricorda che “la rete legale ha da sempre protetto il giocatore, contrastato il gioco illecito e controllato la raccolta erariale. Nonostante una flessione del 17% nella spesa dei giocatori tra il 2019 e il 2022 (da 10,2 a 8,5 miliardi di euro), gli apparecchi da intrattenimento restano fondamentali per la raccolta di gioco legale. Il nuovo ADI dovrà garantire la sicurezza e la tutela del consumatore, prevenire criticità e salvaguardare la raccolta erariale”. A illustrare i risultati della ricerca, Umberto Monarca, docente di Economia industriale alla Luiss, Università Guido Carli di Roma, in collaborazione con Marco Piatti, esperto analista del Settore e amministratore di Prisma spa hanno presentato. La pandemia ha inciso in un contesto, quello degli Adi (Apparecchi da intrattenimento), che stava attraversando una già complessa fase di riorganizzazione, dovuta da una parte alla forte riduzione della rete di gioco fisica, dall’altra all’espansione del gioco online. Nel dettaglio, la rete di vendita per le AWP dal 2016 al 2019 passa da 85.025 punti vendita a 59.960 per poi attestarsi a poco più di 52.000 punti nel 2023. La spesa per il gioco on line cresce in modo esponenziale: nel 2016 era di appena 440 milioni di euro, per poi crescere fino a 830 milioni di euro nel 2019, raddoppiare alla fine della pandemia (1,773 miliardi di euro nel 2021) e continuando a crescere a ritmi importanti fino ai 2,4 miliardi di euro attesi a fine 2023. Un importante effetto connesso a questi cambiamenti nelle dinamiche di sviluppo dei diversi giochi è la variazione del gettito fiscale: sulle Awp, infatti, il gettito fiscale è calato di quasi un miliardo di euro dal 2019 al 2023, dai 4,9 miliardi di euro del primo anno considerato ai 4,05 attesi a fine 2023, mentre sulle Vlt il gettito fiscale è passato dagli 1,8 miliardi di euro del 2019 ai 1,44 miliardi attesi a fine 2023, circa 400 milioni di euro in meno. A queste forti riduzioni sugli ADI non sono seguite altrettanti importanti incrementi di gettito fiscale su altri giochi, caratterizzati da aliquote fiscali più basse. Il gioco on line, nonostante la forte espansione che ha riscontrato tra il 2019 ed il 2023 ha generato un incremento di gettito fiscale di poco superiore a 400 milioni di euro (dai 215 milioni di euro del 2019 ai 630 milioni di euro attesi a fine 2023). Lo studio di Prisma spa e Grif 'Fabio Gobbo' Gruppo di Ricerche Industriali e Finanziarie Luiss si inserisce in questo contesto in piena evoluzione, analizzando gli effetti su Awp e Vlt di un cambio di regime fiscale che utilizzi come base di riferimento per il calcolo delle imposte la spesa e non più la raccolta come nel regime vigente. Il cambio di regime fiscale analizzato, infatti, permetterebbe ai concessionari un maggiore margine di manovra sul payout, con l’obiettivo finale di rilanciare i predetti giochi, con la conseguenza anche di arrestare il correlato calo di gettito fiscale che si è registrato su Awp e Vlt negli ultimi anni. Nonostante si proponga un cambio di regime per Awp e Vlt spostando l’oggetto della tassazione dalla raccolta, come nella normativa vigente, alla spesa, come nella simulazione, le variazioni proposte nella tassazione di Awp e Vlt possono essere considerate marginali. Nel 2023, infatti, il rapporto tra gettito fiscale e spesa, che corrisponderebbe all’aliquota sulla spesa che si dovrebbe adottare nel 2023 per avere lo stesso gettito fiscale ottenuto tassando invece la raccolta, per le Awp è stimabile al 68,9% e per le Vlt al 54,8%, per cui nel modello è ipotizzata sostanzialmente invariata la tassazione per le Vlt e per le Awp è proposta una riduzione di poco meno di due punti percentuali. I principali risultati dell’analisi economica posso essere riassunti in diversi punti: i livelli di raccolta per tutte le tipologie di gioco analizzato evidenziano una consistente e marcata correlazione rispetto al Pil; il trend di crescita dei Casino Games, il più importante osservato nel periodo di osservazione, non mostra significativa correlazione rispetto all’andamento delle altre variabili considerate nell’analisi, non mostrando quindi una significativa correlazione statistica rispetto ai trend ed ai payout di Awp e Vlt; una significativa correlazione è riscontrata in relazione all’elasticità della spesa delle Awp rispetto al proprio prezzo e all’elasticità incrociata della spesa dei Gratta e Vinci e del Superenalotto rispetto al prezzo delle Awp; la variazione della spesa per le Vlt in relazione ai dati di payout registrati non sembra essere significativamente correlata al proprio payout. E ancora: la variazione di regime fiscale per le Vlt laddove i livelli di payout e aliquota fossero fissati su parametri equivalenti a quelli registrati nel 2023, risulta irrilevante per poter modificare il trend in atto; la variazione di regime fiscale sulle Awp, con conseguente possibilità di incrementare il payout al 72%, potrebbe rivitalizzare il gioco, che ha sofferto molto sia della riduzione dei punti vendita sia dalla riduzione del payout, generando un aumento di spesa di 637 milioni di euro. Il risultato stimato è un incremento atteso di spesa rispetto ai dati del 2023 per le Awp pari a 637,21 milioni di euro, con un gettito fiscale aggiuntivo di 280 milioni di euro. "Il cambio di regime fiscale sulle Awp con una tassazione sulla spesa potrebbe consentire ai concessionari moderati incrementi di payout rispetto alla situazione attuale. Con un payout al 72% si potrebbe rivitalizzare il gioco, che ha sofferto molto sia a causa della riduzione dei punti vendita sia per la riduzione del payout, senza inficiare il gettito fiscale complessivo, generando un aumento di spesa di 637 milioni di euro a sostanziale invarianza di gettito rispetto alla situazione attuale (2023)”, evidenzia Umberto Monarca, docente di Economia industriale alla Luiss. Per Marco Piatti, esperto analista del Settore e amministratore di Prisma spa, "il prodotto Awp è storicamente il prodotto che genera il maggiore fatturato per lo Stato. Negli ultimi anni i flussi di introiti hanno visto un andamento decrescente. L’adozione di una diversa base imponibile per la determinazione dell’imposta sugli apparecchi da intrattenimento potrebbe rappresentare una misura in grado di interrompere la tendenza di contrazione dei volumi giocati consentendo agli operatori di agire sulla leva del payout per garantire una maggiore attrattività del prodotto abbassando il prezzo dell’intrattenimento. Una misura funzionale all’obiettivo di neutralità finanziaria indicata dalla Legge delega al Governo per la riforma fiscale". Esperienze nazionali e internazionali dimostrano come il passaggio della base imponibile dalla raccolta alla spesa di gioco non determini perdita di introito erariale. L’aumento di competitività del prodotto nel complessivo mercato dei giochi, nonché più specificatamente nei giochi maggiormente in competizione tra di loro, si stima possa generare quell’aumento di spesa necessaria a compensare non solamente la modifica della base imponibile dalla raccolta alla spesa, ma anche ad un eventuale abbassamento della aliquota equivalente. Il governo, sottolinea Riccardo Pedrizzi, senatore e residente Commissione Finanze e Tesoro (2001-2006), "ha finalmente riconosciuto la necessità di un riordino del settore, seguendo gli impegni della Conferenza Stato Regioni del 2017 e le conclusioni della Commissione Finanze e Tesoro del Senato. La nuova normativa mira a salvaguardare l'ordine pubblico, tutelare la salute dei giocatori e contrastare la criminalità organizzata". "Per conferire dignità ai giochi pubblici legali – continua – è cruciale collegare la vendita di biglietti di concorsi pronostici, scommesse e lotterie a fini sociali e culturali. È inoltre essenziale combattere il gioco clandestino e omogeneizzare le regole e il trattamento fiscale. Il settore dei giochi pubblici legali è innovativo, garantisce sicurezza contro la criminalità organizzata e occupa oltre 100mila persone. Rinunciare a questo comparto significherebbe perdere un significativo contributo al Pil e oltre 12 miliardi di euro di gettito erariale.” Ai lavori ha partecipato Mario Lollobrigida, direttore Giochi Adm: “Il tema del riordino del gioco fisico è di particolare importanza in relazione a quanto ci richiede il legislatore nei principi e criteri direttivi contenuti nell’articolo 15 della legge delega. Prima di qualsiasi altro intervento dobbiamo trovare una sintesi con le Regioni e gli enti locali per superare la situazione di impasse in cui da anni ci troviamo. Fondamentale sarà trovare il giusto dimensionamento delle reti sul territorio a tutela degli interessi erariali, tenendo in debito conto le esigenze di presidio della rete legale, dei consumatori per i rilevanti aspetti in tema di sicurezza e tutela della salute, garantendo altresì le legittime aspettative di stabilità degli operatori”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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