Gioco in Veneto, Claudio Bianchella (Astro): “la proposta della giunta danneggia il gioco legale e aumenta le derive patologiche”

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“L’individuazione di diverse fasce orarie presenta criticità sotto diversi aspetti: in particolare, oltre a danneggiare seriamente le aziende di gioco legale, lo spezzettamento dell’orario sarebbe controproducente dal punto di vista sanitario poiché non farebbe altro che aumentare il “craving” amplificando la compulsività del gioco, come certifica lo studio condotto dalla Dott.ssa Sarah Viola”. Così – in una notaClaudio Bianchella, Responsabile Astro per il territorio, al termine dell’audizione in Regione Veneto, nello stesso giorno in cui la V Commissione Consiliare ha esaminato il provvedimento della Giunta Regionale con cui vengono stabilite tre fasce di interruzione quotidiana al gioco: dalle ore 07:00 alle ore 09:00, dalle ore 13:00 alle ore 15:00 e dalle ore 18:00 alle ore 20:00.

“Pur apprezzando molto l’impianto normativo della Legge Regionale del Veneto – continua Bianchella – sarebbe utile che la Giunta decretasse le limitazioni orarie di concerto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli così come sancito dalla recente Circolare del Ministero dell’Interno che rinvigorisce il dettato della Conferenza Unificata del 2017: a quel punto, la Regione Veneto sarebbe la prima Regione in Italia ad attuarla in pieno, nel rispetto totale del principio di leale collaborazione”.

“Abbiamo consegnato tutta la documentazione a supporto delle nostre istanze, incluso il parere della dott.ssa Sarah Viola (psicologa, psichiatra, psicoterapeuta esperta in trattamento del DGA) e del dott. Emilio Sacchetti (Presidente della Società Italiana di Psichiatria), oltre allo studio della CGIA di Mestre – ha poi aggiunto Michele Cattaruzza, Consigliere Astro delegato per la Regione Veneto presente oggi in audizione – Il dato più preoccupante è che una modulazione così rigida e frammentata degli orari, andrebbe ad incidere pesantemente sull’occupazione, mettendo in serio rischio il posto di lavoro di coloro che sono occupati nel comparto del gioco legale e che non devono essere considerati lavoratori di serie b: secondo la ricerca della CGIA Mestre sarebbero a rischio oltre 800 posti di lavoro e questo è un dato che non può non essere tenuto in considerazione dalla Regione Veneto” conclude Cattaruzza.

Assieme a Cattaruzza e Bianchella erano presenti anche Luca Preziosa e Marco Trimurti, insieme ai rappresentanti regionali dell’associazione Sapar.