Gioco legale: gli inascoltati protestano. Dibattiti televisivi e proteste in piazza a favore degli imprenditori del gioco

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Una delle sale gioco e scommesse
Sale gioco e scommesse

È il vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, che in queste ore dal suo sito lancia un appello in favore di “quei lavoratori dimenticati dallo Stato”.

Non è certo l’unico a dar voce alla livida situazione economica che grava in questo momento sul Paese ma Porro con la pubblicazione di una lettera inviatagli da un lavoratore del comparto del gioco legale pone l’attenzione su un settore specifico, quello del gaming.

La questione interessa quindi tutti quegli imprenditori che operano e offrono servizi nel settore del gioco legale in Italia e che si dichiarano non solo inascoltati ma del tutto dimenticati dallo Stato.

Anche durante la trasmissione “Quarta repubblica”, nella puntata andata in onda su Rete 4 l’8 giugno, il giornalista e conduttore affronta la questione facendo riferimento alla manifestazione del 9 Giugno dove hanno sfilato tutte le sigle di scommesse, apparecchi e bingo che hanno aderito alla protesta, sconosciute ai più. Protesta che si è svolta in Piazza del Popolo a Roma, per la quale erano attese circa 5 mila persone e che poneva tra le questioni principali quella della riapertura delle sale da gioco.

Il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, ospite della trasmissione di Porro, individua nel problema del gioco legale, o meglio nel modo in cui le istituzioni lo percepiscono, “un lapsus fondamentale” cioè quello di associare il settore con le proprie sale slot e i propri spazi fisici ad una sorta di “parcheggio sociale”. Pertanto, il fatto di concepire una realtà come questa alla maniera di un parcheggio fa sì che l’attenzione si concentri maggiormente su altri settori ritenuti più meritevoli d’interesse.

Tuttavia, se si parla di investimenti, vi sono imprenditori in questo così come in altri comparti produttivi e di servizi e, arrivando al punto, l’incertezza sulle riaperture mette nel panico esercenti di tutte le categorie che già hanno subito molte perdite a causa dell’emergenza sanitaria.

Il gioco legale, va detto per correttezza, è presente da diversi anni anche nella sua modalità online; non solo con le classiche scommesse sportive, ma soprattutto con le tanto famigerate slot machine, che fruttano all’erario ben il 25% degli utili. I dati disponibili dimostrano anzi che proprio sul web è in forte crescita. Il boom del gaming da dispositivi mobili guida la crescita del settore dei giochi al punto che il 26% delle ore spese da mobile è destinato al gaming. Sui principali siti di gioco on line è infatti possibile giocare e ricevere anche un bonus d’accoglienza, senza doversi recare di persona in un luogo fisico.

Ciò non toglie che la riapertura nelle diverse città italiane delle sale di gioco legale resta per il momento una di quelle questioni che cerca urgente risposta.