Le radici, le leggi, quello che siamo e Giorgia Meloni: l’unica tradizione immutabile è la carbonara senza panna

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Giorgia Meloni (foto da Micromega)
Giorgia Meloni (foto da Micromega)

In questi giorni, prossimi all’avvento del governo più a destra mai registrato in Italia dai tempi della Buonanima, sto facendo una riflessione sul tema delle tradizioni, delle radici, che per Giorgia Meloni e tutti i “patrioti” di Fratelli d’Italia sono così importanti da conservare.

Radici e diritti

Quando non avremo più un’identità e non avremo più radici, noi saremo privi di consapevolezza ed incapaci di difendere i nostri diritti“. Così, tuonava la Meloni nel celebre discorso, poi lievitato anche in un libro, “Io sono Giorgia“, diventato un po’ il manifesto dell’azione politica di FdI. Vogliono (ma chi?) toglierci l’identità, vogliono chiamarci genitore 1 e genitore 2, vogliono toglierci la tradizione Cristiana (ma i valori Cristiani, da mo’ che se ne sono andati…).
Il punto è che questa paura del cambiamento, questo arroccamento sulle posizioni del passato, questo timore che aprirci alla diversità porti allo scomparire della nostra identità di Nazione, Popolo, stile di vita, non è niente di nuovo.
Dopo il secondo conflitto mondiale erano i Comunisti a temere la novità del voto alle donne, convinti che le beghine avrebbero favorito un voto clericale.

Divorzio, adulterio e concubinato

Nei primi anni ’70 fu il partito di maggioranza relativa, la DC, ad essere spaventato e contrario alla legge sul divorzio, al punto di promuovere un referendum abrogativo nel 1974.
Da sempre una parte della politica e dell’opinione pubblica si attacca ai retaggi del passato, affermando, convinta, che il decadere dei valori e delle tradizioni porterà alla dissoluzione e alla rovina.
Si stava meglio quando si stava peggio, signora mia!
Per questo, assurde fattispecie penali come adulterio e cuncubinato, posti a salvaguardia di quella che oggi chiameremmo famiglia tradizionale, rimasero in vigore fino al 1969. Mario Tessuto cantava Lisa dagli occhi blu e l’Uomo zompettava sulla Luna, ma doveva intervenire la Corte Costituzionale per dichiarare illegittime  tali norme.

Delitto d’onore, matrimonio riparatore e violenza sessuale

Per non parlare di residuati come il delitto d’onore (art 587 codice penale). Era il 1981, io e Giorgia avevamo 4 anni, usciva al cinema Il tempo delle mele. E se tuo fratello, tornando a casa ti trovava ad amoreggiare con il fidanzatino, poteva ammazzarvi tutti e due, ritenendo compromesso l’onore di famiglia, con una condanna da tre a sette anni. Significava, con le attenuanti ed i riti premiali, non vedere neppure le porte del carcere.
O il mio preferito: il matrimonio riparatore (art 544 codice penale). Se stupravi una ragazza, togliendole l’onore, potevi riparare sposandola, così il reato si estingueva. Nel caso, si estingueva anche per i tuoi amici che avevano partecipato.
Tra parentesi, la violenza sessuale fu ricompresa tra i delitti contro la persona solo nel 1996: Eros Ramazzotti cantava Più bella cosa e Braveheart vinceva l’Oscar come miglior film; prima era un delitto contro la morale pubblica.

Famiglie omogenitoriali, italiani “etnici”, figli gay e illegittimi

Retaggi, o radici del passato che ai giorni nostri sembrano costrutti medievali, ma li abbiamo vissuti pochissimo tempo fa e li abbiamo sentiti difendere in nome della tradizione, della protezione dell’identità e dei valori.
Tra dieci o vent’anni, pensando a famiglie omogenitoriali, o a ragazzi Italiani provenienti da altre etnie, troveremo la cosa assolutamente normale e ci stupiremo di un recente passato in cui così non era… anzi i figli gay erano da bruciare nel forno (di diritti negati ViPiu.it ha scritto anche qui, ndr).
Del resto l’equiparazione tra figli legittimi e naturali risale solo al 2012, quando al cinema usciva Lo Hobbit e la Spagna ci faceva a pezzi alla finale degli Europei di calcio.

Il futuro e la carbonara della tradizione

Eppure, dopo tutti questi cambiamenti e dopo quelli che verranno, siamo ancora qui, come lo saremo in futuro. E questo dovrebbe farci capire che tradizioni e radici sono tutt’altro che scolpite nella roccia ed i nostri diritti ed identità non si elidono accettando diritti ed identità diverse.
Conserviamo, sì, ma conserviamo ciò che è davvero utile ed imperituro, come la pittura, la musica, l’architettura, la letteratura, la scienza, la carbonara senza la panna. E’ questo, Giorgia, che dovrebbe renderci uniti ed orgogliosi nell’affermare di essere Italiani.