Da Giorgia a Vannacci, l’Europa è matrigna

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Giorgia Meloni e Robero Vannacci
Giorgia Meloni e Robero Vannacci

Devo dire la verità: raramente le manovre politiche sottese alle nomine della governance europea mi hanno fatto sorridere come in questa occasione con Giorgia Meloni in primo piano (?) e Roberto Vannaccia. fare da comparsa.

Certo, è un riso amaro, perché la credibilità e la difesa degli interessi della nostra Nazione in Europa sono direttamente proporzionali al peso politico della nostra maggioranza di governo.
E purtroppo si tratta di un peso mosca.
La stampa meloniana ci aveva garantito che Giorgia teneva saldamente il boccino delle partite che contano, che Ursula von der Leyen andava da lei in pellegrinaggio, col cappello in mano, che Procaccini (FdI) “gelava” il neoeletto parlamento con un’alzata di sopracciglio e che, insomma, mancava poco che fosse Meloni a nominare il Presidente della Commissione, nonché i vari commissari. Almeno quelli di peso.
Invece Giorgia non ha toccato palla. Non solo il suo gruppo in Europa, ECR, ha perso pezzi e spessore a favore dei nuovi Patrioti di Orban, ma – come una novella asina di Buridano – Giorgetta nostra non ha saputo schierarsi e prendere posizione, a favore dell’estrema destra, o dell’amica Ursula, se non a giochi conclusi.
Quando FdI, tra l’imbarazzo generale, ha fatto sapere di aver votato contro la von der Leyen, che è stata riconfermata con buon margine dal Parlamento, segnandosi il nome della nostra Premier nel suo personale Death note.
Fa scompisciare l’interpretazione che la stampa amica fa di questa debacle, trasformando l’ininfluenza di Giorgia in un fantomatico ruolo di “pontiere” tra l’estrema destra ed il resto dei gruppi parlamentari. Ruolo che, avendo questi ultimi parlato di “cordone sanitario” nei confronti degli estremisti di destra, non è di certo richiesto, o apprezzato, e fa correre la mente al mitico pezzo “la festa delle medie” di Elio e le Storie Tese. Rimane da capire se sarà solamente lei a “mangiare avanzi“, o se saremo noi tutti.
Peggio è riuscito a fare soltanto il leggendario Generale Vannacci, bocciato come vicepresidente dei Patrioti per le sue posizioni omofobe troppo estreme. Questa la motivazione data dal capo delegazione del RN Francese Jean-Paul Garraud, uno che nel partito, per dire, aveva gente vestita da nazista. Il mondo al contrario!! avrà pensato il povero Generale.