Il giornalismo è l’osservazione del reale. Chiara Aloia (ViPiu.it) scrive a partecipanti PCTO Liceo Bisceglie

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Chiara Aloia, PCTO Giornalismo
Chiara Aloia, PCTO Giornalismo

Se dovessi scrivere con parole semplici a chi, come me, si domanda perché concentrare le proprie risorse ed energie nel mondo del giornalismo direi quello che finora ho appreso da chi, prima di me, ha lavorato e lavora con le parole. L’osservazione del reale. Questo il punto di partenza. Sono una studentessa di 23 anni. Studio Lettere moderne e prima di fare l’esperienza di scrivere un articolo non avevo mai visto realizzarsi in bianco e nero sulla pagina un mio personale prodotto creativo. Dinanzi ai propri occhi si ha il proprio punto di vista critico in merito a un’opera, a un luogo, a un prodotto cinematografico, letterario o artistico. E il materiale è così vasto che può arrivare a contenere l’intera osservazione del reale. Di un contesto sociale, politico, economico, organizzativo, e quant’altro è possibile, tramite lo strumento eclettico dell’articolo, all’interno del quale la parola si fa puntello, arma bianca da combattimento, presentare il proprio pensiero critico, che mai può solo limitarsi a giudicare, ma al contrario diviene principio di un confronto.

La mia piccolissima esperienza di scrivere frasi, e dare un senso alle parole e in una sequenza logico-creativa dare forma a un pensiero, che fino a quel momento esisteva solo in astratto, mi insegna ancora nel presente che ogni realtà è multiforme per natura ed in quanto tale necessita uno sguardo attento da molteplici, diverse angolazioni. Prima di scrivere un articolo bisogna imparare ad essere analitici ma non meccanici, riuscire ad arrivare a tutti, farsi comprendere, acquisire una buona comunicabilità, lineare ma non semplicistica e banale.

La cosa più complessa, a mio parere, è non perdersi nei propri pensieri e non scrivere per sé stessi, ma tenere bene a mente che si scrive per un lettore, sentirsi parte di una collettività. Il giornalista, anche un novellino come me, nel tempo prende coscienza di essere collante e canale. Scrivere per un giornale insegna, inoltre, ad assumersi un senso di responsabilità in primis in merito al contenuto della pagina e in secondo luogo alla correttezza formale attraverso la quale il testo prende vita. Lasciarsi andare al flusso, ma non troppo. Dire la propria senza assumere un tono sentenzioso. Farsi più domande e cercare meno risposte. Indagare come dei clandestini, scrutare di soppiatto e presentarsi personalmente, mettersi in gioco.

Insomma imparare a fare il giornalista è, forse, anche una questione di equilibrio tra gli opposti impulsi di uno scrittore, quello di chiudersi in sé e nel proprio stato contemplativo e quello di aprirsi, invece, all’esterno per guardare e domandare, intervistare le persone e, in maniera figurata, anche le cose. Bisogna mettersi in discussione, e dal dubbio rinnovare un pensiero oggettivo e al contempo soggettivo, maturare un proprio modo di scrivere e affermare qualcosa che abbia un riscontro nel concreto, dunque anche testare per trovare conferme. Allora scrivere è tutte queste cose. Noi aspiranti giornalisti siamo potenzialmente tutte queste cose, o meglio stiamo imparando ad esserlo. Più siamo, più comunichiamo, più abbiamo la possibilità di dare un piccolo contributo al cambiamento di qualcosa che non condividiamo e di cui siamo vittime noi e il contesto circostante in cui viviamo.

Comunicare significa insinuare dei dubbi e talvolta anche contestare, comunicare significa aprire un confronto e non solo essere spettatori inermi del tutto. Concediamoci questa possibilità e diciamolo anche agli altri che scrivendo si può creare del nuovo e leggendo lo si può non solo immaginare, ma nelle azioni, concretizzare.

Spero di essere riuscita almeno a risvegliare un po’ di interesse e curiosità per questo piccolo universo parlante che, nel mio immaginario, è il giornale.


Questo articolo è il frutto della collaborazione tra il giornale Vipiù.it e il Liceo Scientifico, Scienze Applicate, Linguistico e Coreutico “Da Vinci” di Bisceglie (BT) per i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO). Qui troverai tutti gli articoli del PCTO del Liceo “Da Vinci” di Bisceglie (BT).