Una medaglia d’onore a tre vicentini deportati nei lager

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Rucco e i familiari di Antonio Schirato

“Questa cerimonia ha un significato preciso: rendere onore a chi con la sua memoria è monito contro ogni tipo di persecuzione. E rendere noi consapevoli che questa è anche la nostra memoria e dobbiamo esserne testimoni ogni giorno” – sono le parole di conclusione del discorso che ha tenuto il sindaco Francesco Rucco al Liceo Quadri in occasione della cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari degli internati/deportati nei lager nazisti da parte del prefetto di Vicenza Umberto Guidato.

“Essere qui oggi ha per me un valore profondo: non solo perché rappresento una città che ha dato tanto per la libertà e la democrazia, e tanto ha sofferto per una persecuzione che ha tolto la dignità oltre che la vita a tante persone – ha proseguito il sindaco –. Ma anche per il luogo scelto per questa cerimonia, per la presenza di tanti studenti a cui è affidato il compito di ricordare”.

“Abbiamo un compito: non dimenticare per chi verrà dopo di noi e per cui gli eventi dell’olocausto possono diventare sbiaditi, sfuocati – ha concluso il sindaco – . Non rinunciamo mai ad esprimere il nostro pensiero, scendiamo in piazza se serve. Perchè solo così saremo uomini liberi. E solo così potremo rendere onore a chi è sopravvissuto alla follia dei campi di concentramento e a chi, in quei campi, ha perso la vita, vittima della follia umana”.

Tra i 28 insigniti di una medaglia d’onore sono stati ricordati anche tre militari vicentini: Giuseppe Lino Rosoni, nato il 23 maggio 1923, internato a Kahla-Rosengarten dall’1 giugno 1944 all’1 maggio 1945 e tuttora in vita.

Sono deceduti, invece, Antonio Schirato, nato il 31 ottobre 1919 e internato in Germania dal 13 settembre 1943 al 13 luglio 1945, e Mario Carraro, nato il 10 aprile 1919 e internato a Dortmund dal 13 settembre 1943 al 13 luglio 1945.