Giornata Europea della Cultura Ebraica 2022 con tema il Rinnovamento il 18 settembre: “Tsad Kadima”, un passo in avanti

844
Giornata Europea della Cultura Ebraica, Tsad Kadima
Giornata Europea della Cultura Ebraica, Tsad Kadima (foto di archivio)

La Giornata europea della cultura ebraica è nata il 5 settembre 1999: avrebbe dovuto tenersi annualmente la prima domenica di settembre, salvo spostamenti dovuti alla ricorrenza in prossimità di importanti Festività Ebraiche. Da quest’anno l’evento si celebra in “settembre”, disperdendo così quella che era la sinergia di una comunicazione collettiva.

In Italia la XXIII Giornata Europea della Cultura Ebraica 2022 si celebrerà il 18 settembre e, precedendo le elezioni di una settimana e Rosh Ha Shanà (il capodanno ebraico), spero sia dato molto più spazio alla gente comune che non alle passerelle dei politici….

Ad ogni edizione è scelto un tema specifico nell’interno del patrimonio culturale ebraico, quest’anno è “Rinnovamento”, copre un’area molto vasta ma non credo possa e debba toccare la religione ebraica che pur non essendo dogmatica ha le sue regole e quelle restano.

Cultura, volontariato e innovazione su larga scala offrono già ampi spazi sui quali riflettere.

Tsad Kadima nel 1987
Tsad Kadima nel 1987

Evito le tematiche ordinarie e voglio dedicare spazio a “Tsad Kadima” che in ebraico significa “un passo in avanti”, un’associazione di volontariato che ha saputo negli anni distinguersi e rinnovarsi. Fondata senza fini di lucro nel 1987 da genitori di bambini con paralisi cerebrale (CP) e professionisti per portare l’approccio dell’educazione conduttiva del metodo Pető in Israele e supportare bambini e famiglie, con servizi di educazione conduttiva e cure riabilitative in Israele, a prescindere dalla religione, dallo stato sociale o dall’appartenenza etnica. Nel corso degli anni ha rinnovato il suo status, allargandosi anche verso adulti affetti da questa patologia.

Tsad Kadima nel 2013
Tsad Kadima nel 2013

Alessandro Viterbo, biologo, ha mosso i primi passi all’interno dell’organizzazione da genitore, per aiutare il figlio Yoel e ne è diventato membro del consiglio di amministrazione. È padovano e figlio di rav. Achille Viterbo, per 44 anni Rabbino di Padova e persona alla quale ero legata da un rapporto costruito su molto dialogo, da Padova a Trieste e da Trieste a Gerusalemme durato fino alla fine dei suoi giorni.

L’educazione conduttiva è un metodo educativo riabilitativo ideato negli anni 50 a Budapest dal Dott. András Pető nato nel 1893 a Szombathely, in Ungheria e deceduto a Budapest l’11 settembre 1967, figlio di una madre assassinata a Auschwitz.  Si conosce poco del privato del dottor Pető che è vissuto oltre che in Patria anche in Austria e Francia, lavorando come giornalista, medico, studioso.  Il suo metodo è stato importato in Israele circa 25 anni fa e riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell’educazione di Israele, valido per la riabilitazione di giovani che soffrono di disfunzioni motorie da lesioni cerebrali.

L’obiettivo di Tsad Kadima vuole gli esseri umani cerebrolesi integrati nell’universo che li circonda e si adopera per rendere la cosa possibile nonostante le gravi limitazioni fisiche delle quali soffrono.

Tsad Kadima, il suo cuore
Tsad Kadima, il suo cuore

Tsad Kadima ha adattato il metodo alle esigenze sul territorio israeliano, sviluppandone i concetti base e unendoli ad altri aspetti del processo di riabilitazione e integrazione nella società. Ha aperto il primo centro per bambini piccoli nel mese di settembre1992, a Rishon LeTzion, una cittadina israeliana situata sulla pianura costiera centrale, a sud di Tel Aviv. Da allora l’associazione sì è sviluppata sia nelle località, sia nelle fasce di età assistite e nel 2022 gestisce asili nido, classi scolastiche, punti di incontro, campeggi, doposcuola, corsi di formazione per corpo educativo, programmi di sostegno per famiglie sono la conferma che il rinnovamento è passato attraverso dinamismi passati che si sono ispirati a concetti innovativi per il benessere delle persone in difficoltà.

Il rinnovamento di Tsad Kadima ha superato lo scopo iniziale dell’associazione di aiutare le famiglie e i figli che soffrivano di queste patologie. Ora gli obiettivi si sono ampliati puntando soprattutto sull’inserimento in un contesto lavorativo per quanto possibile. Ed è così che Jonathan Cohen figlio dell’ex capo del Mossad, Yossi Cohen ha rivestito il ruolo di ufficiale dell’Unità 8200 dell’Esercito israeliano, unità riservata alle persone cerebrolese. Non mancano birrai (con birra di produzione propria), D.J., ceramisti, compositori di fiori, impiegati, artigiani e operai.

Tsad Kadima dal diploma all'Esercito
Tsad Kadima dal diploma all’Esercito

A mio modesto avviso il rinnovamento non può mai essere una sostituzione di ciò che è obsoleto, nemmeno un cambiamento radicale, ma il riesame di vecchie idee e valori che mescolano passato e futuro per focalizzarsi nel presente, dove far convivere armoniosamente espressioni diverse e su questo Tsad Kadima è stata un’artefice.  Tsad Kadima augura a tutti una Buona Giornata Europea della Cultura Ebraica 2022.

Articolo precedenteMeritocrazia Italia: la vera partecipazione democratica è nella cittadinanza attiva
Articolo successivoPresidente regione Veneto Luca Zaia ha inaugurato primo stralcio scuola a Tezze sul Brenta (VI)
Paola Farina
Nata a Vicenza il 25 gennaio 1954, studentessa mediocre, le bastava un sette meno, anche meno in matematica, ragazza intelligente, ma poca voglia di studiare, dicevano i suoi professori. Smentisce categoricamente , studiava quello che voleva lei. Formazione turistica, poi una abilitazione all’esercizio della professione di hostess di nave, rimasta quasi inutilizzata, un primo imbarco tranquillo sulla Lauro, un secondo sulla Chandris Cruiser e il mal di mare. Agli stipendi alti ha sempre preferito l’autonomia, ha lavorato in aziende di abbigliamento, oreficeria, complemento d’arredo, editoria e pubbliche relazioni, ha girato il mondo. A trent’anni aveva già ricostruito la storia degli ebrei internati a Vicenza, ma dopo qualche articolo, decise di non pubblicare più. Non sempre molto amata, fa quello che vuole, molto diretta al punto di apparire antipatica. Dove c’è bisogno, dà una mano e raramente si tira indietro. E’ generosa, ma molto poco incline al perdono. Preferisce la regia alla partecipazione pubblica. Frequenta ambienti ebraici, dai riformisti agli ortodossi, dai conservative ai Lubavitch, riesce nonostante il suo carattere a mantenere rapporti equilibrati con tutti o quasi. Sembra impossibile, ma si adegua allo stile di vita altrui, in casa loro, ovviamente.