Sono arrivate le Kippot (offerte, al singolare singolare Kippah), gentilmente offerte a Vicenza da una famiglia ebraica di origine libica di Milano, da mettere al capo di tutti gli uomini, dai tredici anni in su che entreranno al Cimitero: sia chiaro, non è un obbligo, ma un segno di rispetto. Quando a metà Anni ’80 Ronald Reagan ricevette alla Casa Bianca, i Lubavich (quelli che girano per New York con riccioli, palandrana e cappellone nero) gli chiese quale fosse il significato religioso della kippah. «Signor Presidente, per noi è un segno di rispetto », gli rispose rabbi Shemtov. Il Talmud si limita a prescrivere: «Copriti la testa per mostrare che hai timore del Cielo».
Normalmente quando si entra in un luogo di culto ebraico ci si mette in testa la kippah, il copricapo usato sempre dagli Ebrei osservanti maschi ed obbligatoriamente nei luoghi di culto, anche se i più religiosi la indossano durante la vita quotidiana; è uso degli ebrei osservanti coprire comunque il capo in segno di rispetto verso Dio, e a tale scopo un qualsiasi copricapo è adatto. Il copricapo religioso, simboleggia la consapevolezza della presenza, sopra della propria razionalità, di un?Entità superiore. L?uomo si ricorda di essere una creatura con molti limiti, la cui razionalità non deve mai sconfinare nella percezione di onnipotenza. Questo converge verso una sottomissione a D-o e il ricordarsi della Sua presenza in ogni momento della vita. Quella di Vicenza è un?iniziativa spontanea, messa in piedi in pochi giorni, appoggiata dal Comune di Vicenza che prevede una visita al Reparto Ebraico del Cimitero Acattolico, in occasione della XIX GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA, il programma:
Punto d?incontro all?ingresso del Cimitero Acattolico di Via Fratelli Bandiera alle ore 10:30 di domenica 14 ottobre 2018
Aspetti religiosi della sepoltura a cura di Enrico Richetti
Aspetti giuridico, civili e vissuto a cura di Paola Farina
Parteciperà Franco Perlasca ? della Fondazione Giorgio Perlasca, figlio di Giorgio eroe ed esempio di vita.
E? previsto un momento di raccoglimento aperto a tutte le fedi. Letture liturgiche in lingua ebraica, eseguite dal Cantore di Sinagoga (Hazan) Angel Harkatz Kaufman, letture in italiano da Roberto Israel (Presidente dell?Associazione Nazionale Figli della Shoà di Verona.
Non sono stati spediti inviti personalizzati, l?evento è aperto a tutta la Cittadinanza e a tutte le Comunità Religiose.
Anche la COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana (http://www.coreis.it/13/presentazione.php) sarà presente alla locale Giornata Europea della Cultura Ebraica con Yahya Zanolo, responsabile della sede di Vicenza.