Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e a Vicenza è stata celebrata con la “Marcia silenziosa” a cura dell’associazione Donne medico della provincia di Vicenza, della Consulta comunale per le politiche di genere e del Centro antiviolenza comunale.
Il corteo a cui hanno partecipato il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle pari opportunità Valeria Porelli ha sfilato dall’esedra di Campo Marzo a piazza dei Signori attraverso corso Palladio, è stato il culmine di un programma di eventi di sensibilizzazione che si sono svolti nel corso del mese ed è stato promosso dall’assessorato alle pari opportunità del Comune in collaborazione con la consulta comunale per le politiche di genere e con alcune associazioni cittadine.
Prima della “Marcia silenziosa” Azione e Italia Viva hanno tenuto una conferenza stampa sulla violenza contro le donne a cui hanno partecipato, per Italia Viva, la senatrice Daniela Sbrollini, la coordinatrice provinciale Marilisa Munari e quella cittadina Francesca Carli con l’avvocato Antonella Alvisi e, per Azione, la segretaria provinciale Marica Dalla Valle.
“Ricordare oggi come ricordare ogni giorno – ha esordito la senatrice di Italia Viva – è importante. E oggi è una giornata drammaticamente importante che serve per fare il punto sulle manifestazioni e sulle iniziative. Ricordare è importante ma dobbiamo soprattutto definire gli impegni per il futuro. I numeri delle violenze di genere sono in aumento. Non solo quelli che definiscono il numero dei femminicidi ma, più in generale, anche quelli che riguardano le violenze all’interno delle famiglie. Per di più, dal covid in poi, si sono visti aumentare i fatti di violenza che si sono verificati alla presenza dei figli.”
Sbrollini ha poi evidenziato un concetto chiave nella lotta alla violenza di genere: solo la prevenzione può dare veri frutti: “le leggi ci sono. Il governo Draghi ha approvato una serie di iniziative contro la violenza di genere, un male che colpisce ad ogni età, ad ogni latitudine e in ogni ceto sociale. Ieri è stata istituita la Commissione Bicamerale che avrà modo di sostenere le iniziative che i ministri Bonetti, Cartabia e Lamorgese hanno reso obbligatorie”.
Francesca Carli ha posto l’attenzione sul “1522, il numero antiviolenza e stalking. Diffondere il suo uso è di fondamentale importanza. Ci sono città in cui è ricordato ad ogni angolo di strada.”
“Servono i centri di ascolto – ha sottolineato Marica Dalla Valle -, che sono ancora molto pochi. In Veneto ne servirebbero quasi 500 e ce ne sono appena 22. Con una dotazione di 2 milioni di euro l’anno, in tutta Italia la copertura sarebbe più adeguata”.
Marilisa Munari e Antonella Alvisi hanno posto l’accento su prevenzione ed educazione: “la prevenzione si fa con una educazione civica opportunamente sviluppata a scuola. L’assistente sociale e lo psicologo a disposizione degli studenti possono servire, anche perché confidarsi con qualcuno è più facile che fare una telefonata per denunciare.”