Giornata internazionale dell’Infermiere, la categoria torna a celebrarla a Vicenza con un convengo sulla sanità di prossimità

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Dopo tre anni di stop dovuti alla pandemia, venerdì 12 maggio l’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Vicenza torna a celebrare la propria festa, grazie alla Giornata internazionale dell’infermiere che quest’anno a livello nazionale è declinata su “Il talento degli infermieri – Arte e Scienza in evoluzione”, che trae spunto dall’attenzione riservata alle professioni infermieristiche da parte dei promotori di Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023.

“È un doveroso omaggio che si è voluto fare a chi più di altri ha patito le dolorose cicatrici del covid – sottolinea il presidente provinciale di Opi Vicenza, Federico Pegoraro -, segno che nonostante l’Oms abbia da qualche giorno dichiarato conclusa la pandemia, il ricordo per noi rimarrà indelebile. Detto ciò, siamo già da tempo proiettati sul presente e sul futuro della figura dell’infermiere, a partire dal convegno che avrà luogo il prossimo 26 maggio, data scelta per non sovrapporci alla conclusione della prima fase della campagna elettorale, che sarà dedicato all’assistenza territoriale, la cui importanza è stata da tutti compresa proprio anche a seguito del covid”.

“Sanità di prossimità: l’Infermiere vicino al cittadino”, è infatti il titolo dell’incontro che avrà luogo, come detto, venerdì 26 maggio 2023, a partire dalle 14 e 30, presso la Sala “Onisto” del Seminario vescovile di Vicenza, e che vedrà protagonisti il presidente della conferenza dei sindaci Dino Magnabosco, il direttore dei servizi socio-sanitari dell’Ulss 8 Berica, Achille Di Falco, i due direttori delle Professioni sanitarie delle Ulss 8 e 7, rispettivamente Marisa Padovan e Marilena Galeazzo, oltre al direttore dell’Ipab di Chiampo, Michele Testa.

“È fondamentale che i cittadini e soprattutto i giovani capiscano il valore della nostra professione – conclude Pegoraro – perché proprio in quest’ultimo anno abbiamo notato una certa disaffezione, dovuta a molti fattori, tra i quali sicuramente hanno inciso gli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari, ma anche il riscontro economico in busta paga, che sicuramente non è attrattivo rispetto ad un lavoro in cui sono previste responsabilità e turni notturni. Per questo abbiamo organizzato incontri informativi con studenti e docenti, oltre ad una campagna di sensibilizzazione contro la violenza”.

Gli iscritti ad Opi Vicenza al 31 dicembre 2022 sono 6.180. La fascia più consistente è quella tra i 50 e i 58 anni.