Chissà di quale inversione di rotta (1) parla la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, riferendosi alle politiche sulle droghe in Italia, ché probabilmente non le basta che la maggior parte dei detenuti sono dentro per questioni di droga… ah già, forse, perché chiede di costruire più carceri visto che le attuali sono strapiene, e quindi c’è bisogno di più arresti… e il gioco è fatto… anche per neonati e bambini piccolissimi che a suo dire sono vittime del lassismo sulle droghe del nostro Paese.
Oggi, giornata mondiale contro la droga, se ne sentono del “solito colore” in ogni parte del Pianeta. Il colore “solito” è quello della sconfitta di tutte le politiche proibizioniste.
In Italia, oltre la “utile” Meloni, c’è l’immancabile San Patrignano che, dall’alto dei suoi 800 ospiti tossicodipendenti, forte di sostegni mediatici ed economici da far impallidire qualunque Serd (2), è faro e megafono di tutti divieti possibili e immaginabili sulle droghe, basta però che non tocchino la sua produzione dell’alcolico vino, quello che ogni anno miete più vittime di tutti i cocainomani, eroinomani e impasticcati messi insieme. Con il corollario del porto di Gioia Tauro come primo hub per la cocaina e i dati ufficiali della Direzione centrale dei servizi antidroga di alcuni giorni fa con l’elenco delle sconfitte delle nostre autorità per un mercato che sfugge dal loro controllo anche se sciorinano sequestri e impegni in aumento.
Nel mondo svetta il messaggio dell’ufficio alla bisogna delle Nazioni Unite (Unodc) che invita i Paesi a stare attenti ché la droga e i suoi traffici fanno male. Mentre in Messico il presidente Obrador continua ad attorcigliarsi su se stesso per giustificare politiche inesistenti contro intere regioni (e istituzioni delle stesse) in mano ai narcos. E il Myanmar rinnova il suo spettacolo di falò pubblici in cui si bruciano le droghe sequestrate, droghe senza le quali una buona metà della sua popolazione non avrebbe di che vivere. Abbiamo intercettato anche una noterella di Cuba che ribadisce la sua politica di tolleranza zero.
Non avevamo dubbi su questi impegni e su tutti gli altri simili che Paesi grandi e piccoli si sono affollati a diffondere in occasione di questa Giornata. Fa parte del rito… e i riti servono a tutti per sentirsi migliori e utili.
Utilità e benessere che continua a manifestarsi offrendo alla malavita organizzata il più grande, facile e lucroso mercato di droghe illegali. Mercati e proibizionismi che portano morte di persone e istituzioni, in modo tale che la pericolosità di alcune di queste merci per il loro consumo individuale, a confronto, è inesistente.
1 – Adnkronos
2 – i centri Asl per cura delle dipendenze
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Fonte: Giornata mondiale contro la droga… il registro delle sconfitte e delle ipocrisie