La Giornata mondiale del suolo 2021, istituita dalla Fao per promuovere la funzione sostanziale ricoperta dal terreno nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta, è un’ occasione importante per ribadire l’impegno della filiera agroalimentare italiana a mantenere sani gli ecosistemi e promuovere il benessere umano attraverso una sana alimentazione.
Luigi Scordamaglia, coordinatore di Filiera Italia, chiarisce “Vogliamo essere ancora più protagonisti delle sfide legate alla gestione del suolo e salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, perché quello italiano rappresenta un modello agroalimentare di riferimento nel mondo. Produrre più qualità e utilizzare meno risorse ambientali per noi non è uno slogan, è una pratica quotidiana. Siamo ben consapevoli che nessuno può farcela da solo e l’Italia sta sempre più dimostrando che la chiave giusta è unire la filiera: a partire dagli agricoltori e allevatori, i primi custodi dei suoli e dei territori, fino alle aziende di trasformazione, capaci di valorizzare quei territori nel mondo attraverso cibi sani e di qualità”
La Giornata Mondiale del Suolo 2021 del 5 Dicembre è un’occasione per ricordare che “è dai nostri suoli che nasce la Dieta Mediterranea, modello di cultura e salute, ed è proprio per difendere I nostri suoli, e la nostra salute, che ci batteremo sempre contro chi vuole spezzare il legame tra alimentazione e agricoltura per mezzo di cibo sintetico e ultraprocessato”
“Grazie all’agricoltura di precisione, all’utilizzo di droni nei campi, la georeferenziazione, i sensori di terra, le macchine agricole e agroindustriali con software avanzati, condivisione di big data agricoli, dobbiamo raggiungere risultati importanti anche con le tante piccole e medie aziende agricole che rappresentano il cuore pulsante della produzione agroalimentare del nostro paese, innovazioni e avanguardie che rendono competitive le nostre filiere, riducendo l’impatto ambientale”.
L’agricoltura è la zootecnia italiana italiana, conclude Scordamaglia, “sono già oggi le più sostenibili d’Europa: abbiamo ridotto del 32% l’uso di pesticidi, del 15% l’uso di fertilizzanti chimici, e ridotto le emissioni di CO2 a 30 milioni di tonnellate – contro le 77 francesi e 60 tedesche ma con il record assoluto di valore aggiunto agroalimentare pari a 64 miliardi di euro. Per produrre un chilogrammo di carne in Italia si emette un quinto della Co2 emessa in America o Asia per produrre lo stesso quantitativo.”
Il nostro lavoro per la terra e con la terra continuerà ad essere costante: il suolo è “sacro” e va rispettato e tramandato sempre più fertile.