Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, il 2 aprile la Basilica sarà blu

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Per la “Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo” che ricorre il 2 aprile, come decretato dall’ONU, il Comune di Vicenza, in accordo con il Coordinamento autismo veneto (Cav) illuminerà di blu il monumento simbolo della città, la Basilica palladiana. Molte altre città del mondo sceglieranno un monumento significativo da illuminare di blu per sensibilizzare i cittadini rispetto a questa condizione.

L’iniziativa vicentina è sostenuta dall’assessore alla famiglia e alla comunità Silvia Maino, dalle consigliere comunali Simona Siotto e Caterina Soprana su proposta dall’Associazione Autismo Triveneto onlus.

“Vogliamo ricordare la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo con un semplice gesto, che apparentemente non ha valore tangibile, ma che ritengo dia un segnale forte di vicinanza a tutte quelle persone che ogni giorno convivono con l’autismo – spiega l’assessore alla famiglia e alla comunità Silvia Maino -. Una condizione che cambia la vita dei familiari di chi ne è affetto, genitori, fratelli, nonni che devono attrezzarsi per comprendere i bisogni e imparare ad affrontare le necessità quotidiane. Una lotta continua che può far sembrare un miraggio la felicità. L’aiuto e la comprensione anche di chi non fa parte della ristretta cerchia familiare può alleviare la fatica e il dolore di ogni giorno. Per questo un piccolo gesto come quello di illuminare la Basilica di blu non è altro che un modo per stringersi attorno a chi deve convivere quotidianamente con l’autismo”.

“Accendendo la Basilica di azzurro il 2 aprile vogliamo dare un segnale di attenzione a tutte le persone, le famiglie ed i genitori che vivono l’autismo nella loro quotidianità, per non farli sentire soli, per far capire che tutte le sindromi o difficoltà umane meritano attenzioni, speciali quando i bisogni sono, a loro volta, speciali” – dichiara il consigliere comunale Simona Siotto.

“La sensibilizzazione è fondamentale, anche per quella forma di autismo che colpisce molte persone in modo meno grave, la Sindrome di Asperger che, proprio per la sua sintomatologia meno eclatante, viene difficilmente diagnosticata e spesso sottovalutata, portando disagi e profonda sofferenza alle famiglie coinvolte” – sottolinea il consigliere comunale Caterina Soprana.

Il Cav, che raccoglie le associazioni per l’autismo del Veneto tra cui alcune operanti anche a Vicenza (Autismo Triveneto onlus, ANngsa Vicenza onlus, ABAut onlus e Wisteria Blu) lavorando in rete ormai da molti anni per promuovere l’adozione delle buone prassi per le persone con autismo, nonché la loro inclusione sociale.

Sebbene ogni persona con autismo sia diversa, essere autistico vuol dire avere grosse difficoltà nella comunicazione intenzionale. Significa che per alcune persone diventa impossibile comunicare anche necessità primarie come il dolore, la fame, il caldo e cosi via; significa non riuscire a comunicare e condividere i propri stati d’animo, i propri pensieri. La persona affetta da autismo alterna pesanti crisi di rabbia ed aggressività a momenti di euforia, ha fissazioni e cosiddetti manierismi, gesti particolari fatti con le mani o con tutto il corpo. Pur avendo talenti particolari l’autismo comporta difficoltà relazionali e nel pensiero astratto, nella programmazione del futuro e quindi della vita, rendendo necessario un supporto educativo e psicologico costante.

Parlare di incidenza dell’autismo non è cosi semplice poiché la fluttuazione dei dati statistici dipende molto dagli strumenti diagnostici utilizzati per individuare la sindrome e dall’età che viene tenuta in considerazione, che di solito va dai 2 ai 18 anni, tralasciando una grossa parte di persone autistiche adulte mai diagnosticate.

L’incidenza in Italia arriva a 1,5 ogni 1000 persone anche se in molte regioni si è superata di molto (ad esempio 4/1000 in Emilia-Romagna ed in Piemonte).

Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’incidenza è di circa 1,35 ogni 100 nuovi nati. Un’anomalia del sistema sanitario italiano consiste nel riconoscere l’autismo solo fino ai 18 anni di età come se all’improvviso questo sparisse. Purtroppo, questa è una sindrome dalla quale non si guarisce ed anzi in molti casi con l’età aumentano i problemi comportamentali delle persone con autismo e le necessità delle famiglie.

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