Giornata mondiale della salute: sui disagi della calvizie, la soluzione è la tricopigmentazione

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Marta Bonetto, esperta tricologia
Marta Bonetto, esperta tricologia

In occasione della Giornata mondiale della salute del 7 aprile vorrei dar spazio ad una problematica spesso sottovalutata, che gioca un ruolo di forte impatto tanto sul piano estetico, quanto su quello psicologico dei soggetti coinvolti.

Da sempre i capelli sono sinonimo di bellezza, simbolo di identificazione e comunicazione, espressione estetica e di salute.

La loro perdita, soprattutto se precoce, rappresenta motivo di insicurezza, disagio e vergogna, un vero e proprio problema, considerato nella maggior parte dei casi un trauma; le ripercussioni psicologiche negative a livello lavorativo, sociale, relazionale diventano quindi la conseguenza immediata diretta, con evoluzioni in alcuni casi più profonde, che portano anche all’isolamento.

Agire sulla perdita dei capelli quindi, è molto più di un “fatto estetico”: si tenta di risolvere il problema attraverso cure, trattamenti, protesi, autotrapianti… rimedi validi, ma non sempre attuabili.

Una soluzione sicura, innovativa, reversibile, spesso di supporto al trapianto stesso, è la tricopigmentazione.

La soluzione è la tricopigmentazione
La soluzione è la tricopigmentazione

Ormai in auge da un decennio, consiste nel rilascio puntiforme di pigmento specifico a livello superficiale del cuoio capelluto, con l’obiettivo di camuffare i diradamenti, la calvizie, alopecie ed esiti cicatriziali.

Il protocollo prevede generalmente tre sedute: la prima e la seconda intervallate da qualche giorno. La terza a distanza di un mese. Essendo un trattamento reversibile, necessita di mantenimenti periodici e, in assenza di questi, il pigmento verrà assorbito completamente.

Non esiste un’età ideale per potersi sottoporre al trattamento e la reversibilità permette di modificare con il tempo la linea frontale adattandola ai cambiamenti morfologici del viso.

Non è un tatuaggio, utilizza bensì una strumentazione specifica, pigmenti anallergici e reversibili, studiati appositamente per il cuoio capelluto.

È una soluzione valida anche per le donne, che purtroppo non possono sottoporsi all’intervento di autotrapianto.

Otticamente si ha la percezione di maggior densità di capelli, con un effetto di infoltimento visibile fin dalla prima seduta.

Ecco che, la tricopigmentazione, se ben eseguita, rappresenta un importante supporto psicologico per tutti coloro che vivono la perdita dei capelli come un evento traumatico, permettendo così di vivere la propria quotidianità senza disagio.


Marta Bonetto ottiene l’abilitazione professionale come acconciatrice presso l’istituto Victory s.r.l. di Vicenza nel 2018; a giugno 2020 consegue il diploma tecnico dopo aver frequentato l’istituto Almerico Da Schio, l’attestato di alta formazione in tricologia presso la società italiana di tricologia e specializzata in tricopigmentazione con Elisabetta Belfiore, massima esperta e pioniera in Italia della tricopigmentazione. Ottiene idoneità igienico sanitaria all’attività di tatuaggio e piercing.