“L’emergenza Covid sta bloccando la diagnosi; se si sta registrando una diminuzione del numero di infezioni da HIV è perché sono diminuiti i test eseguiti”. In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Hiv/Aids, l’Istituto superiore di Sanità (Iss) ha reso pubblici i dati sull’andamento della diffusione dell’HIV nel nostro Paese. Nel 2020, sono state registrate 1.303 nuove diagnosi di infezione, un numero quasi dimezzato rispetto al 2019. A Commentare questi numeri è la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda: “Vi è un diffusa preoccupazione che serpeggia all’interno della comunità scientifica, infatti molto ritengono che le restrizioni imposte a causa del Covid possano aver impedito o scoraggiato molte persone ad effettuare il test. Durante l’anno della pandemia di COVID-19 vi e stato un calo delle nuove diagnosi HIV di circa il 56% rispetto ai tre anni precedenti. Questo è un grosso favore che noi facciamo all’AIDS, perché gli consentiamo di diffondersi sottotraccia. Purtroppo- continua Guarda- emerge come un numero sempre maggiore di pazienti si presenti tardi alla prima diagnosi di sieropositività, ovvero in una fase già avanzata di malattia con un quadro immunologico compromesso e spesso già in AIDS. Questo implica ripercussioni importanti anche sul nostro sistema sanitario, poiché uno stato avanzato della malattia richiede anche cure molto più impegnative. Dobbiamo invece impegnarci a migliorare la consapevolezza sul grado di diffusione dell’infezione e sulle eventuali conseguenze, anche in termini di salute pubblica. Non possiamo rimanere indifferenti ai dati relativi alle fasce con il maggior numero di nuove infezioni: sono i 30-39enni i più colpiti, seguiti a ruota dai giovani di età compresa tra 20 e 29 anni. “
Conclude la consigliera verde: “. E’ necessario investire in campagne di prevenzione, anche a livello regionale, oltre a rendere più accessibile il test, anche con iniziative al di fuori dei presidi ospedalieri. L’AIDS rimane una pandemia che ci riguarda a livello globale, ma i Governi sembrano dimenticarsene spesso. Nel 2019 sono stati spesi 1.917 miliardi di dollari in armamenti, ma investiamo molto meno nella protezione delle persone da rischi più impellenti. “