21 ottobre Giornata nazionale andrologia, l’indagine: metà degli adolescenti ha rapporti non protetti

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Prof. Alberto Ferlin, direttore dell’unità operativa complessa di andrologia e medicina della riproduzione a Padova
Prof. Alberto Ferlin, direttore dell’unità operativa complessa di andrologia e medicina della riproduzione a Padova

Il 21 ottobre 2021 è la prima Giornata nazionale dell’andrologia promossa dalla Società italiana di andrologia e medicina della sessualità. Presentata un’indagine condotta su 10.000 adolescenti nell’ultimo anno: il 30% ha riportato un consumo eccessivo di fumo o alcool e circa il 50% l’uso di sostanze illecite o rapporti sessuali non protetti. Alberto Ferlin, direttore dell’unità operativa complessa di andrologia e medicina della riproduzione a Padova: “Comportamenti che sono alla base di infertilità, l’ipogonadismo e le disfunzioni sessuali, spesso segni premonitori di patologie cardiovascolari”.

Il maschio a differenza della donna tende più raramente a consultare il proprio medico curante a scopo preventivo, ossia quando sta bene. Questo si traduce frequentemente in comportamenti a rischio legati ad eccesso di alcool, al fumo e all’uso di droghe che, associati a cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica, possono causare l’insorgenza di patologie importanti come l’ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete mellito e la dislipidemia. Queste condizioni, se non individuate e corrette precocemente, solo alla base di un aumentato rischio di sviluppare patologie cardiovascolari come l’infarto del miocardio e l’ictus, e metaboliche come il diabete mellito che giustificano una ridotta aspettativa di vita (circa 4-5 anni) osservata nel sesso maschile quando paragonato a quello femminile.

Da tempo la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) attraverso il portale web Amico Andrologo diffonde la cultura della prevenzione Andrologica attraverso la possibilità di interagire direttamente con esperti del settore, e se necessario, eseguire visite specialistiche dedicate. Dati recenti ottenuti su oltre 10,000 interviste e 3,000 visite, effettuate tra gli adolescenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori, sono estremante allarmati. Circa il 30% ha riportato un consumo eccessivo di fumo o alcool e circa il 50% l’uso di sostanze illecite o rapporti sessuali non protetti. Tali comportamenti, reiterati nel tempo, sono alla base dell’insorgenza di complicanze andrologiche importanti come l’infertilità, l’ipogonadismo e le disfunzioni sessuali, tra cui la disfunzione erettile, spesso segni premonitori di patologie cardiovascolari. Inoltre, è opportuno sottolineare che il tumore del testicolo rappresenti la neoplasia di maggiore frequenza al sotto dei 40 anni, mentre il tumore della prostata la più frequente al di sopra dei 70 anni. In entrambi i casi, la visita andrologica può permettere una diagnosi precoce migliorando la sopravvenienza dei soggetti colpiti.

Un altro tema importante è quello dell’infertilità di coppia, la cui prevalenza sta progressivamente aumentando nelle ultime decadi: si stima che circa 1 coppia su 3 abbia una difficoltà al concepimento. Questa problematica pone ancor più al centro della discussione l’importanza della visita andrologica in quanto in circa il 50% dei casi le cause dell’infertilità sono maschili, ma spesso rimangono sconosciute e questo anche dovuto al fatto che esiste una forte disparità di genere. Infatti, spesso in prima istanza si porta ad attribuire alla donna le cause di infertilità di coppia, con l’attivazione di un iter diagnostico-terapeutico molto impegnativo e costoso. Solo in un secondo tempo, e talvolta, solo se nella partner femminile non vengono riscontrate cause importanti di infertilità, si ricorre all’analisi approfondita della condizione maschile. Un percorso di prevenzione e cura delle problematiche maschili reversibili e che sono/potranno essere causa dell’infertilità migliorerebbe gli outcome riproduttivi della coppia nonché l’appropriatezza delle tecniche riproduttive proposte.

La pandemia da COVID-19, con i problemi legati al lockdown e al ritardo inevitabile delle viste specialistiche, ha ulteriormente accentuato i problemi sovra descritti. Con l’istituzione, il 21 ottobre, della giornata Nazionale della Andrologia la SIAMS, grazie al supporto e al contributo della Federazione Italiana delle Società Mediche-Scientifiche (FISM) e del Ministero della Salute, vuole sottolineare l’importanza della prevenzione e della visita andrologica al fine di mitigare le differenze socio-culturali che vedono la donna fin dall’ adolescenza frequentare periodicamente il ginecologo. È auspicabile che una progressiva modificazione della situazione corrente ed un maggior ricorso al proprio medico curante e all’andrologo di riferimento possa sensibilmente modificare la situazione contingente e le differenze in termini di morbilità e mortalità attualmente osservate tra sesso maschile e femminile.

Commento

L’istituzione della giornata nazionale dell’Andrologia da parte della SIAMS ha una grande valore – sottolinea il Prof. Alberto Ferlin, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Padova e da poco subentrato al Prof. Carlo Foresta come Direttore della UOC Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale-Università di Padova – per portare l’attenzione su alcune problematiche di rilevanza sociale, per le quali si fa ancora poco in termini di informazione e prevenzione. L’infertilità, le problematiche sessuali, il tumore del testicolo, la riduzione del testosterone, sono tutte patologie che non solo sono molto frequenti, ma se trascurate possono compromettere la salute generale dell’individuo. I ragazzi e gli uomini in generale sono meno propensi delle ragazze e delle donne ad andare dal medico per queste problematiche, ma sono anche meno le opportunità che hanno per fare screening di prevenzione. Pensiamo invece all’importanza della autopalpazione dei testicoli per individuare in forma precoce un tumore, ma anche ad una semplice visita andrologica di controllo, così come alla vaccinazione per l’HPV o la densitometria ossea per individuare l’osteoporosi. Tutte cose, che a differenza della donna, non sono ancora entrate nella cultura soprattutto dei giovani e parlare di andrologia e riproduzione è spesso ancora un tabù. Consideriamo però che molte problematiche dell’apparato riproduttivo e sessuale possono essere indicatori di salute generale, metabolica, come l’obesità, e cardiovascolare. Ad esempio, la disfunzione erettile è spesso il primo segnale di problematiche cardiovascolari o di un diabete in fase iniziale. Visite andrologiche regolari fin dall’adolescenza e un corretto stile di vita sono fondamentali per non perdere l’occasione di prevenire o diagnosticare in fase iniziale molti problemi, prima che la fertilità, la sfera sessuale o la salute generale siano già compromesse”.