Giornate FAI d’autunno 16-17 ottobre: i luoghi aperti in via d’eccezione a Vicenza, Bassano e Recoaro

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Palazzo Roi Vicenza
Palazzo Roi Vicenza

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.

Bassano

Villa Roberti Alle Acque

Domenica: 09:00 – 17:00
Dalle 12,30 alle 14,00 pausa pranzo.

Per raggiungere la località alle Acque bisogna prendere la statale per Asiago. Subito dopo la chiesa della SS. Trinità prendere direzione per Valrovina, a circa 800 metri siete arrivati a destinazione.

Il bene si trova alle pendici delle colline bassanesi, immersi nel verde, fra boschi di noccioli e castagni, fuori dei tracciati viabili principali, tra ville nobiliari , lungo la strada che da Bassano porta a Valrovina: alle acque! La zona è così chiamata per la presenza, una volta, di una importante sorgente di ‘acqua solforosa-salina jodurata fredda’ molto nota nella zona per le sue proprietà benefiche e curative. La fonte divenne un luogo di svago e di cura principalmente per le malattie del fegato e della pelle. Vicina alla fonte si trova la bellissima chiesetta di origine longobarda dedicata a San Giorgio al cui interno vedremo dei notevli affreschi del ‘300 di recente restaurati. Subito dopo appare, immersa nel verde degli ulivi e delle viti, in fondo ad un lungo viale con statue ornamentali , villa Roberti! E’ un grande complesso formato da villa, barchesse, foresteria e cappella dedicata alla Maternità di Maria.

Il complesso di Villa Roberti, che come già detto è composto da una villa, barchesse, foresteria e cappella privata nasce, molto probabilmente, da un primo nucleo del XV secolo , assai più piccolo e raccolto, stando ai resti che è dato di intravvedere nel tessuto murario della parete su strada delle barchesse. E’ da questo piccolo nucleo che prenderà corpo, negli anni a seguire, la splendida proprietà dei Roberti alle acque, che il catasto dell’epoca riporta essere ‘una casa di villeggiatura a tre piani, con 34 stanze, un oratorio privato e 45 campi’. Questa proprietà viene chiamata ‘alle acque’ per distinguersi dal’altra proprietà dei Roberti il bellissimo Palazzo Roberti posto in pieno centro storico, in via J. Da Ponte, ora sede della famosa Libreria Palazzo Roberti. Il complesso viene acquistato da Francesco Roberti nel 1685 , anche grazie alla cospicua dote portata dalla moglie Anna Maria Tiozzi di ben 100.000 ducati. La grande trasformazione, da casa di campagna a casa di villeggiatura, avviene verso la metà del ‘700, periodo in cui ai Roberti viene riconosciuto il titolo nobiliare di Conte. La villa diventerà negli anni a seguire un salotto culturale molto frequentato , uno fra tutti Antonio Canova. Il complesso rimane dei Roberti fino al 1938. Dopo vari passaggi di proprietà si arriva al 1967 quando con atto di donazione redatto dal Notaio Ziliotto il complesso passa alla Congregazione delle Suore della Divina Volontà. Ora Villa Roberti si chiama Casa Betania ed è una casa di cura delle suore della congregazione.

Il pianterreno dell’attuale edificio è formato da un portico di 5 archi ribassati con un ampio frontone triangolare allietato da un vasto elegante affresco nel timpano con un trofeo di 3 stemmi nobiliari. Il piano nobile ha finestre tutte con balaustra. Alcune stanze del pianterreno e del piano nobile presentano al loro interno delle colonne al centro, delle lesene alle pareti e lacunari adorni nel soffitto. Nella parte occidentale della villa si trova l’oratorio con facciata seicentesca a capanna e semplice porta d’entrata, sulla quale insiste un timpano spezzato che doveva reggere lo stemma di famiglia. L’interno della cappella, dedicata alla Maternità di Maria, è grazioso e sull’altare si trova un’opera imedita di grande livello del pittore Ludovico Venuti dei marchesi Cortona. La pala raffigura La Sacra Famiglia. Vicino alla villa si trova una bellissima chiesetta di origine longobarda dedicata a San Giorgio. E’ una delle più antiche chiese di destra Brenta. Al suo interno si possono vedere dei pregevoli affreschi del ‘300 recentemente restaurati.

Villa Roberti, di proprietà della Congregazione delle Suore della Divina Volontà, non è mai aperta al pubblico essendo attualmente una casa di cura e riposo delle suore della congregazione. Quasi sempre chiusa al pubblico pure la chiesetta di San Giorgio alle acque che viene aperta solo il 23 aprile per la festività del santo a cui è dedicata. In quel giorno viene celebrata una Santa Messa e gli abitanti del luogo organizzano una festa offendo prodotti del luogo e buonissimi dolci fatti in casa.

Recoaro Terme

Sabato: 10:30 – 12:00 / 14:00 – 18:00

Domenica: 10:00 – 12:00 / 14:00 – 18:00

Le visite avranno una durata di circa 1 ora, quindi per chi volesse prenotare sia la visita A) “Recoaro Terme, una passeggiata nella Belle Epoque”  che la visita B) “Recoaro Terme, con la Regina Margherita alla scoperta delle Fonti Termali” si consiglia di prenotarle con 2 partenze differenziate di almeno 1.5 ore   (es. prima visita ore 10, seconda visita ore 11.30)

Vicenza

Appartamento del Marchese a Palazzo Chiericati

Sabato: 10:00 – 17:00

Domenica: 10:00 – 17:00

La collezione Roi giunge al Museo Civico di Vicenza il 20 aprile 2010 per disposizione testamentaria del marchese Giuseppe Roi (1924-2009). Il lascito accresce notevolmente le raccolte d’arte del Comune; ci sono complessivamente 94 opere di vari autori, tra cui Tiepolo, Sargent, Medardo Rosso, De Pisis, Picasso e Leone Ghezzi.

La collezione denota un particolare interesse per il disegno e la grafica, in particolare per il genere della caricatura. Si tratta di pezzi collezionati con passione e conservati in vita dal Marchese presso le sue dimore di Vicenza e di Roma. Molti pezzi risultano acquistati presso note gallerie d’arte in Italia e all’estero.

Le sale Roi, all’interno della pinacoteca sono dedicate in modo permanente all’esposizione del lascito, gli spazi corrispondono a tre ambienti dell’ala nord di palazzo Chiericati. Le tre sale sono situate a livello del sottotetto, con un basso soffitto ligneo a cassettoni e un suggestivo affaccio su Corso Palladio e sul giardino del Teatro Olimpico.

Sarà possibile visitare l’appartamento e la collezione di opere d’arte, oggetti e arredi appartenuti al marchiese Roi e da lui donati al museo.

Palazzo Roi

Sabato: 10:00 – 18:00

Domenica: 10:00 – 18:00

Il Palazzo del Marchese Giuseppe Roi a Vicenza in Contrà San Marco, 37, sorge alla sinistra, tra prestigiosi palazzi, dopo Ponte Pusterla, di fronte all’imponente Palazzo Franceschi Folco.

E’ costruito sull’antico sito della chiesa di San Marco, che risale al1119 e fu demolita nel 1814. Il luogo venne venduto alla Famiglia Roi nello stesso anno della demolizione.

Nel 1891, sotto la direzione dell’architetto Folladore di Schio, l’edificio venne ristrutturato in stile lombardesco, con il rifacimento della facciata. La scelta di questo stile, che riprende elegantemente i modelli lagunari veneziani, che hanno anticipato il Rinascimento veneto e vicentino, si deve alla famiglia Roi, che, proprietaria di un famoso canapificio a Cavazzale, volle collegarsi allo stile architettonico dell’architetto Caregaro Negrin, che aveva operato a Schio. Lì si era affermato grazie alla committenza di Alessandro Rossi, che aveva visto nelle costruzioni erette dal Caregaro Negrin un simbolo di modernità, capacità imprenditoriale, emancipazione sociale e rinnovamento. Il Palazzo, arredato con il gusto del Marchese Roi, contiene ricche collezioni e preziosi arredi, che rivelano la straordinaria sensibilità del suo propietario.

L’apertura in queste Giornate FAI d’Autunno 2021 è speciale, in quanto il palazzo non è abitualmente aperto a visite, quindi l’occasione è unica per ammirare questi prestigiosi spazi, oggi sede della Fondazione Giuseppe Roi, che ha per oggetto statutario il sostegno ai musei e alla cultura di Vicenza.