Più che giorni della memoria, sembrano il giorno della dimenticanza. Solo così si possono spiegare le due circolari, inviate alle scuole Venete dall’assessore all’istruzione ed alle pari opportunità Elena Donazzan, in data 26 e 27 gennaio.
Nella prima, la Donny commemora la giornata del ricordo degli Alpini e della battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943, vicino all’attuale confine del Donetsk) straparlando di Alpini imbattuti e Russi che purtroppo dilagarono (dice “purtroppo”), dimenticandosi completamente di cosa fu quella battaglia e soprattutto per quale motivo avvenne.
Dimenticandosi che tutto nacque dalla sciagurata idea di Hitler di attaccare ed invadere l’Unione Sovietica (già che aveva pochi fronti aperti) e dell’ancor più sciagurata idea del suo MiniMe (il piccolo clone del Dottor Male) Mussolini di mandargli in aiuto 160 mila soldati Italiani, per lo più Alpini.
Quando i Sovietici, nel dicembre del ’42, ruppero il fronte tedesco, i Nazisti (che combattevano in prima linea) fuggirono di gran carriera, abbandonando gli Italiani (a difesa delle retrovie) al loro destino, stretti in una tenaglia che si chiudeva inesorabilmente.
Gli Alpini erano male armati, equipaggiati in modo imbarazzante, con vertici di comando a dir poco vergognosi.
Nell’inverno russo, con temperature polari, cominciò una lunga e sanguinosa ritirata, che culminò appunto con la battaglia di Nikolajevka, in cui gli Alpini riuscirono a sfondare l’accerchiamento sovietico permettendo la ritirata alle truppe Italiane.
Dei 160 mila Italiani inviati in quella campagna, almeno 90.000 non tornarono mai indietro.
Come non tornarono dai campi di sterminio 6 milioni di Ebrei, vittime della follia e della malvagità del Nazi-fascismo. Il 27 gennaio si celebra in tutto il Mondo il giorno della Memoria, ricordando la liberazione di Auschwitz (tra l’altro, proprio ad opera dei Sovietici), ma da Elena Donazzan la smemorina nessun riferimento a nazisti, fascisti e campi di sterminio, meglio pensare al “terrorismo” e a “ciò che accade quotidianamente nello Stato di Israele continuamente sotto attacco da parte di chi pensa che non debba esistere“. Insomma, il vero problema è Hamas.
Per alleggerire un po’, ma rimanendo sempre in tema di “imprese eroiche” e promesse da ricordare, i giocatori del Monza dopo avere sconfitto ieri la Juventus sono ancora assiepati nel parcheggio dello stadio, ormai desolatamente vuoto. Dov’è, si chiedono affranti, il pullman di troie promesso se avessero vinto con una big?!
Mi dispiace ragazzi, a quanto pare a fine gennaio si dimenticano cose ben più significative ed importanti, figuratevi le promesse di Silvione…