Nel Giorno del Ricordo Zaia ricorda le vittime delle foibe e l’importanza della memoria

Nel Giorno del Ricordo, il Presidente del Veneto ribadisce l’importanza della memoria storica contro ogni negazionismo

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Giorno del Ricordo Luca Zaia

Nel contesto dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il Giorno del Ricordo assume un valore ancora più profondo. La commemorazione delle vittime delle Foibe e dell’Esodo Giuliano Dalmata è un dovere storico e morale, come sottolineato dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla vigilia della celebrazione del 10 febbraio.

“Il rispetto della verità storica è l’unico strumento per comprendere il passato ed evitare che simili tragedie si ripetano”, ha dichiarato Zaia. Il Governatore ha inoltre ribadito l’importanza di resistere a ogni tentativo di negazionismo, revisionismo o giustificazionismo, perché i massacri delle Foibe e l’Esodo di centinaia di migliaia di italiani rappresentano una ferita indelebile nella storia del nostro Paese.

Il Veneto e il legame con gli Esuli

Il Veneto ha avuto un ruolo centrale nell’accoglienza degli Esuli Giuliano Dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo la fine del conflitto mondiale. “La nostra regione – ha ricordato Zaia – è stata una delle prime mete per chi ha dovuto lasciare l’Istria, Fiume e la Dalmazia. Il legame tra queste terre e il Veneto è profondo, radicato nella storia della Serenissima e nella comune identità culturale”.

L’accoglienza di queste persone ha contribuito a costruire una memoria condivisa, che ancora oggi deve essere trasmessa alle nuove generazioni per evitare che questa pagina di storia venga dimenticata o distorta.

Giorno del Ricordo: una memoria oltre la politica

Zaia ha voluto sottolineare che il Giorno del Ricordo non deve essere vissuto come un atto politico, ma come un momento di riflessione collettiva e di condanna di ogni forma di violenza e persecuzione. “Dobbiamo respingere ogni tentativo di divisione ideologica e costruire una coscienza comune basata sulla verità e sulla convivenza civile”, ha affermato.

Ricordare significa onorare le vittime delle Foibe, ma anche rendere giustizia a chi ha dovuto affrontare l’Esodo, scegliendo la libertà a costo di perdere tutto.