Giorno della Memoria 2020: il sindaco Brugnaro alla cerimonia ufficiale al Teatro Goldoni di Venezia

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Comune di Venezia
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Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto questa mattina, al Teatro Goldoni di Venezia, alla cerimonia ufficiale del Giorno della Memoria 2020, con il presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati. Tra il pubblico numerose autorità civili e militari, tra cui la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, e  il prefetto Vittorio Zappalorto.

Il sindaco Brugnaro, nel suo discorso, ha esordito citando la senatrice a vita Liliana Segre: “ ‘Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall’orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di Auschwitz’. Lei è Liliana Segre. All’epoca era un’adolescente – ha precisato il primo cittadino – quell’età in cui la vita dovrebbe riservare spensieratezza e vivacità e che, invece, fu costretta a trascorrere guardando con i propri occhi e toccando con le proprie mani gli orrori dell’odio di cui solamente l’uomo è capace nei confronti del proprio fratello.

Oggi, a 75 anni dall’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, quella ragazza quattordicenne è una donna di quasi 90 anni. Ha avuto la fortuna di sopravvivere a quella barbarie e ha il grande onore di essere stata insignita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di senatrice a vita. Liliana Segre è, per tutti noi, la testimonianza vivente che Auschwitz è esistito, che Auschwitz non deve essere dimenticato e, soprattutto, che Auschwitz e il Giorno della Memoria servono per ricordarci che la nostra ‘civiltà’ è stata capace dello sterminio. Si tratta di una consapevolezza enorme e terribile. Una di quelle che forse preferiremmo rimuovere. Invece no. Tocca alla mia generazione, nata dopo la Seconda Guerra Mondiale, fare tesoro delle testimonianze dei sopravvissuti, difendere la verità storica e, soprattutto, educare i giovani a non rimanere mai più indifferenti.

Dobbiamo, e in questo momento voglio fare mio l’appello lanciato dalla Segre, ‘coltivare la Memoria che è, ancora oggi, un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare’. Siamo qui anche per ribadire che il vero problema non è solo il non ricordo, ma il negazionismo, che, anche oggi, tenta di cancellare, soprattutto nella Rete, quella che è stata una delle pagine più buie della storia dell’uomo.

La nostra presenza oggi, in questo teatro, non deve essere solamente un mero rituale da rinnovare anno dopo anno, ma l’occasione per prendere una netta posizione. Siamo chiamati a conoscere. Dobbiamo saper far ‘Memoria’ del male che siamo stati in grado di generare per evitare che esso possa tornare a travolgerci. E Venezia, in questo percorso, è e sarà sempre in prima linea per difendere la liberà di tutti e per arginare episodi di richiami fascisti che, anche di recente, hanno tentato di infangare la nostra millenaria storia di città culturalmente, religiosamente e ideologicamente aperta.

Anche per questo è fondamentale fare ‘Memoria’ di quanto avvenne. Abbiamo il dovere, attraverso coloro che ancora possono raccontarci da sopravvissuti quelle orribili pagine di storia, di tenere alta la guardia contro ogni forma di antisemitismo, razzismo, violenza e discriminazione e, ancor di più, dobbiamo ricordare tutti quei veneziani non ebrei che oggi hanno l’onore di essere stati inseriti nell’Elenco dei Giusti tra le Nazioni. Persone che hanno deciso di mettere a rischio la propria vita e quella delle proprie famiglie per dare rifugio ai propri fratelli strappandoli così dai campi di sterminio.

Noi, come loro, dobbiamo avere quel coraggio e non girarci dall’altra parte. Lasciamo quindi da parte la tanta retorica e le frasi fatte che accompagnano questa giornata e partiamo dalla ferma convinzione che la storia è scritta da ciascuno di noi, con piccoli gesti quotidiani che, uniti a quelli di altre donne e uomini, hanno la grande capacità di contribuire a costruire un presente e un futuro di pace.

Carissimo presidente Paolo Gnignati, la Comunità Ebraica di Venezia pagò un doloroso tributo alla politica della discriminazione e dell’odio. La Città, tutta la Città, ha oggi l’occasione per tornare a stringersi a voi in quel sincero abbraccio che non verrà mai a mancare.

Ed è proprio con questo spirito e con la ferma convinzione che Venezia sarà sempre una città libera, democratica e capace di ‘fare Memoria’ dell’immane tragedia che fu la Shoah, che voglio annunciare la mia personale volontà di proporre al Consiglio comunale di assegnare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Assieme, uniti, abbiamo il comune obiettivo di costruire ponti di pace per fare in modo che il ‘Giorno della Memoria’, che oggi celebriamo in modo solenne, rimanga vivo in ogni gesto e in ogni pensiero della nostra vita quotidiana. Anche da Venezia deve partire il grande messaggio che ‘noi non abbiamo paura’. Già in passato, pur essendo io cattolico, ho indossato in qualche occasione la kippah; voglio continuare a farlo per ribadire l’amicizia e la solidarietà al mondo ebraico. Nel Vecchio Continente esiste un nuovo antisemitismo che colpisce gli ebrei ogni giorno, costringendoli a nascondersi ed occultare i simboli della propria fede per paura di ‘provocare’ una reazione. Difendendo il diritto di ciascun ebreo di sentirsi e mostrarsi ebreo, noi difendiamo l’Occidente, la nostra identità, i nostri valori, i nostri diritti e i nostri doveri, la nostra storia. Domani, 27 gennaio, Giornata della Memoria, è la giornata della difesa della libertà. Qui a Venezia la difenderemo ad oltranza, perché la Comunità Ebraica deve sapere che questa città sarà sempre casa propria”.

Dopo l’intervento del sindaco Brugnaro e del presidente Gnignati, la mattinata, a cura della Presidenza del Consiglio comunale di Venezia, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, è proseguita con il recital di musica e narrazione “Il Canto delle Sapienze”, con musiche originali di Riccardo Joshua Moretti eseguite da Riccardo Joshua Moretti al pianoforte, Nicola Tassoni al violino, Michele Pinto alla viola, Giada Ester Gallo al violoncello e Pierluca Cilli al contrabbasso. Gli appuntamenti di oggi per il Giorno della Memoria proseguono nel pomeriggio alle ore 16.30 al Conservatorio Benedetto Marcello con il concerto “Rivkele di Shabesdike: riflessioni musicali sul dramma della Shoah” a cura del duo Cecilia Vendrasco e Pietro Tonolo.

Il programma completo delle manifestazioni si può consultare su https://live.comune.venezia.it/it/giorno-memoria-2020-programma-eventi-v…