“Finalmente dopo oltre due anni ci ritroviamo assieme in presenza per confrontarci su tematiche di grande valore che possano determinare le progettualità del futuro: è solo attraverso la relazione personale che le iniziative hanno successo”. Con queste parole Enrico Zobele, neoeletto Presidente dei Cavalieri del Lavoro del Gruppo Triveneto ha aperto il primo Consiglio Direttivo del Gruppo.
Si sono riuniti nei giorni scorsi i Cavalieri del Lavoro Pilade Riello, Sandro Boscaini, Guglielmo Bedeschi, Maria Cristina Piovesana, Guido Finato Martinati che, assieme agli altri componenti del Consiglio collegati da remoto, Clara Maddalena, Michl Ebner, Giulio Bonazzi e Sergio Stevanato, hanno ragionato sul futuro del mondo del lavoro, introducendo numerose iniziative da sviluppare nei prossimi mesi. “La chiave del successo è valorizzare l’emblema del titolo di Cavaliere del Lavoro non certo come punto di arrivo, ma come punto di partenza per i nostri giovani – ha affermato con forza Pilade Riello, Decano e Presidente della Riello Industries – che sono il nostro futuro e che hanno bisogno di sviluppare relazioni che li aiutino ad orientarsi in un contesto sempre più complesso e complicato”. Ecco, quindi, che i Cavalieri del Lavoro, imprenditori italiani che hanno contribuito a creare la storia industriale del nostro Paese, si mettono a disposizione, stringendo accordi con le scuole superiori e le Università del territorio per portare la loro testimonianza d’eccellenza proprio dove i giovani si formano e decidono del loro futuro.
Tante le iniziative e le attività in cui i Cavalieri del Lavoro sono presenti ed attivi: dalla recente donazione alla Fondazione “Città della Speranza” volta a sostenere cure sanitarie ai bambini ucraini, alla presentazione del libro biografico di Leonardo Del Vecchio, splendido esempio dei valori dei Cavalieri del lavoro.
In collaborazione con i Maestri del Lavoro, ci sarà anche la partecipazione nei prossimi mesi alle premiazioni del progetto “Testimonianza Formativa”, itinerante su cinque province del Veneto e Trentino-Alto Adige, alla presenza di studenti e docenti delle scuole.
“E’ fondamentale che la nostra Federazione proponga iniziative rivolte ai giovani, stringendo alleanze con gli istituti scolastici e spingere perché siano inseriti nei programmi degli interventi cadenzati nel tempo ad opera dei Cavalieri del Lavoro affinché diano concretezza alla teoria e sviluppino relazioni con i ragazzi – ha detto Guglielmo Bedeschi, Presidente Onorario della Bedeschi SpA – La curiosità dei giovani va sempre soddisfatta e noi, che siamo persone di esperienza, possiamo trasmettere loro valori e competenze”.
La prossima sfida sarà quella di mettere in piedi un sistema provinciale, proponendo idee come ad esempio quella del Passaporto dello Studente, una certificazione che agevoli l’ingresso in azienda di chi si affaccia al futuro.
Non sono mancati i confronti su temi di grande attualità. I cavalieri del lavoro hanno una particolare attenzione per il lavoro femminile e l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Progettare workshop e convegni con testimonianze di donne di successo, sarà senza dubbio uno strumento di crescita della società.
Si è trattato di un tavolo ricco di idee e riflessioni sul futuro che lascia presagire lodevoli iniziative da parte di una Associazione, poi diventata Federazione, nata nel 1914, che porta il proprio contributo morale e valoriale sempre con lo sguardo rivolto verso il futuro.
About: istituita nel 1901, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro è conferita ogni anno dal Presidente della Repubblica a imprenditori, donne e uomini, che abbiano contribuito in modo significativo con la loro attività d’impresa alla promozione dell’economia nazionale e, con elevato impegno ad una responsabilità etica e sociale, al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. L’azione dei Cavalieri del Lavoro si ispira alla solidarietà, al merito e ai valori del lavoro e si esplica, sia individualmente che come insieme, attraverso le attività promosse dalla Federazione e l’adozione, nelle proprie aziende, di corrette relazioni industriali e di innovativi modelli di welfare.