Si è svolta ieri a Vicenza l’assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza al Teatro Olimpico. “Mai più dover scegliere fra lavorare o essere mamma”: è stato questo lo slogan della manifestazione, mutuando le parole pronunciate da Camilla Cielo, presidente del GGI.
È stato chiarito che ora sono necessarie misure pubbliche e strutturali per favorire la genitorialità: tempo, servizi e aiuti economici. Sono stati inoltre pubblicizzati i casi di alcune aziende che, sul tema, hanno adottato best practice. È stato infine chiesto un cambio di prospettiva nell’ambito, in cui tutte le parti in causa devono dare un contributo per uscire dalla crisi demografica.
Tra i partecipanti c’era anche l’assessore al Lavoro e Pari opportunità della Regione del Veneto, Elena Donazzan.
“La natalità è il problema dell’Italia – ha detto -. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza ha avuto l’intelligenza di porlo come tema dei loro approfondimenti con il progetto Generazioni Future, per promuovere l’adozione di misure aziendali a supporto della natalità. Con l’assessorato e in particolare con la delega alle Pari Opportunità, nell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo, abbiamo raddoppiato le risorse messe a disposizione per quei servizi che possono permettere a una donna madre di continuare a essere anche una lavoratrice, di essere attiva, di non dover scegliere tra essere famiglia e lavoro”.
L’assessore ha dichiarato di aver apprezzato molto l’intento dell’incontro vicentino. “Un’occasione preziosa di confronto – ha detto Elena Donazzan – in cui sono state condivise le buone pratiche adottate dalle aziende per sostenere la genitorialità, partendo dalla consapevolezza che gli italiani vogliono avere figli, ma spesso mancano le condizioni.
Dallo studio di Intesa SanPaolo su un campione di Pmi italiane, presentato durante l’assemblea, è emersa una conferma importante: le imprese del Veneto sono particolarmente sensibili alle misure di welfare e conciliazione della vita privata e professionale per agevolare la genitorialità.
Le misure per i dipendenti hanno un impatto positivo sulla produttività. Inoltre, sostenere le donne nella conciliazione della vita privata e professionale, in un orizzonte temporale lungo, significa anche contribuire alla riduzione dell’impoverimento della società, perché una donna che non lavora non avrà una pensione dignitosa. Plaudo quindi al Gruppo Giovani di Confindustria Vicenza, perché promuovono le buone pratiche adottate dalle aziende a beneficio di tutta la comunità”.