Giovanni Busnello è morto oggi, giovedì 7 aprile 2022, all’età di 87 anni.
Il noto sindacalista della Cisl di Treviso era salito agli onori di cronaca quando, insieme alla moglie, acconsentì all’espianto degli organi del loro figlio Francesco, purtroppo deceduto a seguito di un incidente stradale.
Era il 1985 e quel gesto estremamente altruistico consentì il primo trapianto di cuore in Italia, cambiando dunque in maniera radicale la storia della cardiochirurgia nel nostro Paese.
Secondo quanto si apprende, il cuore di Giovanni Busnello ha cessato di battere questa mattina, mentre era ricoverato alla Casa dei Gelsi di Treviso. I funerali sono in programma sabato 9 aprile, alle 11 nella Chiesa del quartiere Santa Bona, dove il sindacalista risiedeva.
Lascia la moglie Marina, i figli Enrico, Eleonora e i nipoti.
Particolarmente intenso il suo percorso lavorativo e sindacale, avendo militato e ricoperto numerosi ruoli nella Cisl per circa 40 anni.
Busnello è stato impiegato del Comune di Treviso con l’incarico di capoufficio al mercato ortofrutticolo. Ed è stato proprio in questo ambiente che ha maturato la sua vocazione sindacale, orientata alla tutela dei diritti dei lavoratori. È stato inoltre molto impegnato nel campo associativo e di volontariato.
Appreso della sua scomparsa, oggi, il governatore Veneto Luca Zaia ha voluto esprimere il suo cordoglio ai famigliari.
“Con Giovanni Busnello se ne va un uomo che, con la sua generosità, unita a quella della moglie Marina, ha cambiato il corso della Cardiochirurgia in Italia – ha detto -. Non ha mai smesso di amare il suo Francesco, che un incidente stradale gli aveva strappato, e lo ha tanto amato da donare il suo giovane cuore per il primo trapianto cardiaco in Italia.
37 anni dopo – ha proseguito Zaia – abbiamo nitidi nell’animo i sentimenti che il signor Giovanni provava e non nascondeva nemmeno di fronte alle telecamere: dolore immenso, ma anche serenità, e una totale convinzione sulla decisione di donare il cuore di Francesco. Giovanni e sua moglie aprirono con il loro gesto una strada che allora era ancora impervia, quella della diffusione della cultura della donazione come estremo atto di generosità per far sì che da una vita che si era spenta, un’altra potesse salvarsi.
A tutta la famiglia del signor Busnello – ha concluso Zaia – rivolgo un abbraccio di profondo cordoglio. Nessuno, a Treviso e in Italia, potrà mai dimenticare un gesto diventato storia”.