Giovanni Coviello a StoryTime Canale Radio Italia: tra ricerca, impresa, sport, giornalismo d’inchiesta e indipendenza editoriale

L’intervista con Cristina di SportTyme Canale Radio Italia racconta la carriera di un direttore che ha sempre scelto la libertà, sfidando poteri forti e trasformando il giornalismo in una missione

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Un viaggio tra passione, impegno e sfide vinte. Nella puntata di StoryTime Canale Radio Italia, in onda dagli studi di Padova, Giovanni Coviello, fondatore, direttore responsabile ed editore di VicenzaPiù Viva e ViPiu.it, ha ripercorso in alcuni minuti, impresa ardua, la sua carriera, nazionale e internazionale, professionale, manageriale e imprenditoriale in un’intervista con Cristina. (l’intervista è nel video di copertina in cui la sigla anticipa una nuova rubrica delle nostre testate su… “Fatti e Fattacci”, ).

Una conversazione densa, che attraversa la sua storia personale e professionale, dal mondo della tecnologia alla pallavolo, fino all’approdo nel giornalismo d’inchiesta, una scelta coraggiosa che l’ha visto sfidare poteri forti e denunciare anche le anomalie del sistema bancario veneto ben prima che emergessero ufficialmente.

Dall’informatica al giornalismo, passando per lo sport

Dopo il liceo classico a Formia, provincia di Latina, dove da sempre troneggia un motto, Post fata resurgo (“dopo la morte mi rialzo“), curiosamente presago delle… molte vite di Coviello, e una laurea in ingegneria elettronica, a Roma, Università della Sapienza, Coviello si è immerso nel mondo della ricerca applicata; prima a Livorno, all’Accademia della Marina Militare, esperienza obbligata che, comunque, gli tarpa le ali della ricerca pura, accarezzata nel post laurea, e, poi, dal 1978, nella Capitale, alla direzione studi della Contraves, azienda elettronica di punta della multinazionale Oerlikon-Bürle.

Ma la “sterzata” nella sua vita avviene quando dalla tecnologia amplia la visuale verso il marketing entrando, dal 1981, da imprenditore, prima piccolo poi al top nazionale, nel mondo della Apple primigenia, quella dell’Apple II e, poi, dei primi, incompresi e incompiuti, MacIntosh, quando incontra anche Steve Jobs (leggi il suo “Steve Jobs: anche io gli devo qualcosa. Dal 1985“) e matura le prime esperienza che hanno segnato la sua formazione nel marketing e nella comunicazione, che sono la base del suo successo imprenditoriale, anche questo scontratosi con i big dell’informatica e con le loro “aderenze” bancarie. Ma la sua passione lo ha portato anche nello sport, sponsorizzando e gestendo squadre di pallavolo femminile, portando un club romano e poi Vicenza ai vertici della Serie A1.

Poi la svolta: nel 2006 fonda VicenzaPiù, testata che inizia come cartacea per poi evolversi in web nel 2008. Da lì, la scelta di un giornalismo senza compromessi: «Abbiamo iniziato a scrivere le cose che succedevano davvero e questo ha dato fastidio a molti. Ho subito attacchi, ma ho deciso di andare avanti, e oggi, dopo 19 anni, il giornale continua a crescere».

Giornalismo d’inchiesta: una sfida contro i poteri forti

Tra le inchieste più rilevanti, Giovanni Coviello ricorda il suo impegno nel denunciare il crac della Banca Popolare di Vicenza, un lavoro iniziato già nel 2010, quando ancora pochi osavano parlarne: «Abbiamo previsto quello che sarebbe successo con cinque anni di anticipo, ma dire la verità spesso non paga. Il sistema non ama chi lo mette in discussione».

Oltre alle indagini economico-finanziarie, il giornale ha approfondito tematiche sociali e ambientali, come il settore della concia nel vicentino, scontrandosi con dinamiche di potere consolidate.

Il futuro dell’informazione tra social e indipendenza editoriale

Il confronto si sposta poi sul giornalismo nell’era digitale: «La tecnologia è fondamentale, ma bisogna conoscerla per usarla e non esserne usati. Oggi i social e gli algoritmi dei motori di ricerca creano camere dell’eco, mostrando solo ciò che conferma il nostro pensiero. Questo uccide il giornalismo e il pensiero critico».

Giovanni Coviello sottolinea come oggi le redazioni siano dominate dalle agenzie di stampa, con giornalisti che raramente escono dalla scrivania per verificare sul campo. «Si preferisce riscrivere comunicati stampa piuttosto che fare inchieste, perché fare giornalismo d’inchiesta è costoso e rischioso».

Non manca una critica alla concentrazione editoriale: «Molti grandi giornali fanno capo a gruppi economici e industriali, rendendo difficile garantire l’indipendenza. Negli USA abbiamo visto casi eclatanti di censure interne nei grandi media, e in Italia non siamo messi meglio con molti media mainstrem in mano a imprese e finanza».

Il giornalismo come impegno e passione

Nonostante le difficoltà, la scelta è chiara: «Abbiamo sempre preferito sbagliare, eventualmente e, forse, poche volte, per nostri errori ma mai abbiamo scritto ciò che convenisse». Dopo un periodo solo online, nel 2023 VicenzaPiù è tornato anche in edicola con un mensile, ora affiancato da L’altra Vicenza, figlio della testata online LaltraVicenza.it, scommessa ancora vincente contro chi diceva che la carta era morta: «Se la qualità è alta, il pubblico risponde. Come per il vinile nella musica».