Martedì 25 giugno è una giornata campale per Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù.com, poiché dovrà affrontare ben due processi, sempre per diffamazione a mezzo stampa, sempre presso il Tribunale di Vicenza.
Il primo processo riguarda l’avvocato Davide Osti e la sua denuncia per diffamazione, in relazione alle vicende del ristorante la Quinta Luna, ora di nuovo Il Tinello, di cui VicenzaPiù.com aveva raccontato le (dis)avventure qualche tempo fa.
Il secondo riguarda il settore formazione della Regione Veneto al gran completo, dall’assessore Donazzan in giù, per gli articoli relativi al famoso “dossier Berlato” di cui il direttore ha “osato” scrivere negli anni passati suscitando le ire di politici, dirigenti e semplici impiegati del settore formazione della Regione, che hanno provveduto a querelarlo per diffamazione, essendo il reato di lesa maestà abrogato da decenni, oltre ad aver chiesto danni in un parallelo processo civile per addirittura 410.000 euro.
Abbiamo chiesto all’avv. Marco Ellero, difensore di Giovanni Coviello, un commento sulla sicuramente faticosa giornata che lo aspetta.
Avvocato, due udienze in un solo giorno: Coviello finisce in tribunale non appena tocca una tastiera! E’ normale?
Purtroppo siamo un popolo molto suscettibile. In molti non accettano critiche, nè che si racconti qualcosa che, non dico li mette in cattiva luce, ma semplicemente li infastidisce.
E’ questo che è successo per i procedimenti del prossimo martedì?
Non voglio entrare troppo nel merito dei procedimenti, non fino a quando non saranno terminati… ma, giusto per fare un esempio, nel procedimento relativo alla formazione della Regione Veneto ci sono dipendenti di quel settore che hanno sporto denuncia per diffamazione nonostante il loro nome negli articoli non compaia neppure.
E come è possibile, perchè lo hanno fatto?
Mah… per simpatia nei confronti dei colleghi? Per allergia alla libera informazione? Spero lo sappiano spiegare martedì in aula.
Un ultimo commento: e’ normale che un giornalista subisca tutte queste cause, o, come pensiamo noi, c’è un certo “accanimento” nei confronti del Direttore Coviello?
Come ho già detto in altre occasioni Giovanni Coviello è un “rompiscatole”, senza santi in paradiso. E questo, per lui, è certamente un problema. Molte persone fanno il tiro al bersaglio sapendo che, purtroppo, non rischiano niente, se non la riprovazione di una parte della pubblica opinione… cosa della quale, credo, si interessino poco. Ci sono allo stato diversi disegni di legge in Parlamento, l’ultimo e più interessante del Senatore Lannutti, relativi alle liti temerarie in materia di diffamazione a mezzo stampa. Sono sempre più convinto della necessità di simili provvedimenti, poiché rappresenterebbero l’unico strumento per calmierare questa moda della “denuncia facile” che colpisce soprattutto la stampa indipendente e con poche risorse economiche e schiaccia verso il basso la qualità e la libertà del nostro giornalismo.