Giovanni Jannacopulos, a breve l’udienza di convalida della misura cautelare. L’Ulss e Bramezza preannunciano richiesta danni

863
caso jannacopulos bramezza
Giovanni Jannacopulos e Carlo Bramezza

Giovanni Jannacopulos saprà sabato 22 ottobre se a suo carico resterà in piedi l’inibizione per un anno a esercitare impresa di editoria. Quel giorno, infatti, è in programma al tribunale di Vicenza l’udienza di convalida della misura cautelare emessa nei suoi confronti a seguito dell’indagine della Procura berica.

L’imprenditore – lo ricordiamo – è accusato dagli inquirenti di minaccia continuata a pubblico ufficiale. Ovvero per la presunta campagna denigratoria orchestrata nei confronti di Carlo Bramezza direttore generale dell’Ulss Pedemontana. Ovvero una serie di articoli diffusi attraverso le emittenti Rete Veneta e Antenna Tre.

È stato proprio Bramnezza, con una sua denuncia, a dire il la alle indagini riferendo alla Guardia di Finanza di Bassano del Grappa che Giovanni Jannacopulos avrebbe esercitato pressioni per orientare alcune scelte gestionali dell’azienda sanitaria. Tra queste, spostamenti del personale medico, concessione ad alcuni dirigenti medici di maggiore autonomia funzionale dal primario e la concessione di un periodo di aspettativa per motivi di studio ad un medico cardiologo (ne abbiamo parlato qui, clicca).

Si apprende che, nel frattempo, l’Unità Sanitaria Locale Socio Sanitaria (Ulss) 7 Pedemontana e il suo direttore generale sarebbero pronti a chiedere un risarcimento danni anche nei confronti di alcuni giornalisti delle emittenti, per presunta diffamazione a mezzo stampa.

Nei giorni scorsi, come riportato da ViPiù, la guardia di finanza ha perquisito l’abitazione e l’ufficio personale, ubicato nella sede di Rete Veneta, di Giovanni Jannacopulos, acquisendo una serie di documenti utili alle indagini e contenuti in dispostivi elettronici, computer e cellulari, di proprietà dell’indagato 81enne, originario di Rosà e vicepresidente del Comitato di gestione del gruppo Medianordest.

Nelle ore immediatamente successive all’esecuzione del provvedimento nei confronti dell’imprenditore, il figlio, Filippo Jannacopulos, legale rappresentante della società editrice di Rete Veneta e Antenna 3, aveva precisato: “La vicenda di cui si occupa la Procura di Vicenza non ha nulla a che vedere con l’attività delle tv. Riguarda un fatto personale di mio padre, ma la società cui fanno capo le emittenti non è coinvolta, tant’è che non è stata oggetto di alcun provvedimento, nè ad acquisizioni di materiali“.