A caccia in periodo vietato con un’arma vietata. E’ successo nei giorni scorsi, a ridosso di Ferragosto, a Posina. Impegnati nella verifica dell’attività di controllo dei cinghiali, gli agenti della Polizia Provinciale di Vicenza si sono imbattuti in P.B. che in località Valbruna di Posina passeggiava nel bosco con uno zaino risultato contenente una balestra (una mini crossbow) e 6 frecce idonea all’abbattimento di caprioli, cinghiali, cervi.
La balestra è uno strumento in libera vendita per finalità sportive, ma vietato dalla normativa che regolamenta la caccia. Una violazione penale, dunque, a cui se ne aggiunge un’altra, cioè la caccia in periodo di divieto. Due violazioni penali che hanno spinto gli agenti provinciali a controllare dapprima l’auto di P.B., parcheggiata lì vicino, e poi a perquisirne l’abitazione, per verificare l’eventuale possesso di altre armi o di fauna selvatica detenuta illegalmente.
Durante la perquisizione è stata rinvenuta una seconda balestra, di maggior potenza di quella trovata al momento del controllo nel bosco, e alcune frecce.
Nulla di penalmente rilevabile è stato invece trovato nei freezer.
P.B. dovrà quindi rispondere davanti al giudice penale di due reati: caccia in periodo di divieto generale e esercizio della caccia con mezzi vietati, puniti dalla legge con l’arresto o con il pagamento di un’ammenda.
“Ringrazio gli agenti della Polizia Provinciale per l’attenzione con cui monitorano il territorio -commenta il consigliere provinciale con delega alla Polizia Provinciale Mattia Veronese- è fondamentale che i controlli siano costanti tutto l’anno, non solo durante il periodo di caccia, e ci tengo a sottolineare che sono proprio i cacciatori, quelli che rispettano le regole e sono la maggior parte, a chiederci di intervenire in caso di bracconaggio o di mancato rispetto della normativa.”