Dopo le rivelazioni sull'audio del giudice Amedeo Franco pubblicate ieri dal Riformista e oggi con grande eco sulla stampa su un possibile pilotaggio della sentenza a carico di Silvio Berlusconi per la nota vicenda dell'evasione fiscale di Mediaset che segnò l'inizio della parabola discendente dell'ora sex Cavaliere (ad esempio Il Sole 24 Ore titola "L’audio del magistrato Amedeo Franco:?«Processo a Berlusconi fu un plotone di esecuzione. È bufera politica"), abbiamo recuperato nel nostro archivio alcune dichiarazioni da parte del parlamentare vicentino di lungo corso di quel partito, Pierantonio Zanettin, all'indomani della sentenza di condanna del leader di Forza Italia nel processo per i diritti Mediaset.
In particolare il 7 agosto 2013 titolavamo "Zanettin a al giudice Esposito: dica chi sono Tizio, Caio e Sempronio" e il 19 marzo 2014 "Condanna per Berlusconi, Zanettin: sentenza Esposito neanche massimata!" e oggi abbiamo interpellato l'avvocato di Vicenza, già membro laico del CSM.
Cosa ricorda di quel periodo, che ha vissuto da senatore, prima di essere nominato al CSM?
Assistetti di persona alle udienze avanti la Cassazione, sia alla requisitoria del Procuratore Generale, che all'appassionata arringa della difesa, così come alla lettura del dispositivo.
Dopo la discussione in punto di diritto eravamo tutti convinti dell'assoluzione.
Sull'Unità addirittura uscì un articolo in cui si riconosceva che le argomentazioni della difesa erano solide e che probabilmente la condanna inflitta nei due primi gradi di giudizio sarebbe stata annullata.
Il giorno dopo, invece, la doccia fredda e la sentenza, che ha cambiato la storia d'Italia.
Perchè sostiene che tutti si aspettavano l'assoluzione?
La difesa nella arringa aveva citato a conforto della richiesta di assoluzione la giurisprudenza costante della terza Sezione della Cassazione, e Franco, il relatore della causa, era stato estensore di molte delle sentenze citate come precedenti.
Solo per Berlusconi quella giurisprudenza è stata disattesa.
Per questo il 19 marzo 2014 annotavo polemicamente che a distanza di molti mesi dalla pubblicazione quella sentenza non era stata ne' massimata, ne' annotata in nessuna rivista giuridica. Significava che era priva di spessore giuridico.
Ora le perplessità mie e di tanti altri giuristi trovano una spiegazione.
Ma non trova strane le rivelazioni del giudice Franco?
Mi sorprendono le modalità con cui queste sue confidenze sono state manifestate, direttamente al Presidente Berlusconi. Amedeo Franco era un magistrato assai stimato e benvoluto in Cassazione.
Evidentemente voleva sgravarsi la coscienza per quanto era accaduto e che non aveva condiviso. Sono convinto che ha agito in buona fede e senza secondi fini.
Ma perchè, secondo lei, solo oggi è stata divulgata la registrazione che risale al 2013?
Presumo che il Presidente Berlusconi non volesse metterlo in difficoltà mentre era in vita. Amedeo Franco è deceduto nel maggio di un anno fa e quindi l'audio è stato allegato alla memoria depositata alla Corte Europea di Strasburgo.
Ora cosa farà Forza Italia, di cui Lei è un autorevole esponente?
Verrà presentata una proposta di legge per la istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta. Oggi in aula a Montecitorio l'on. Giachetti di Italia Viva ha detto che la firmerà anche lui. E' un bel segnale,
Sarebbe bello se altri parlamentari garantisti di diversi partiti la sottoscrivessero. La questione non riguarda solo la persona di Berlusconi, ma gli equilibri della nostra democrazia.
Secondo lei ora Berlusconi cosa vuole? Il Quirinale?
Credo che Berlusconi voglia intanto ottenere, oltre alla riabilitazione giuridica, già ottenuta nel 2018, anche la competa riabilitazione politica e credo che, con quanto sta accadendo, la meriti appieno. Nel 2022 poi si elegge il successore di Mattarella e Berlusconi potrebbe esserne un degno successore, che darebbe grande lustro al paese...
Nessuno, penso, può sostenere che chi scrive sia stato mai e minimamente berlusconiano ma, dopo una serie di sentenze contro di noi, l'ultima delle quali da parte del giudice Mantovani a favore, guarda caso, dei querelanti Zonin e Zigliotto è stata commentata da Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l'Informazione, come "certamente ingiusta e sproporzionata" e con "un effetto raggelante e intimidatorio sull’intera categoria dei giornalisti" amavamo dire che Berlusconi era l'ultimo a poterlo dire ma aveva ragione quando criticava la magistratura.
Se verrà confermato, magari dalla Commissione d'inchiesta parlamentare appena chiesta da Forza Italia sul caso Mediaset alias complotto contro il suo leader, quanto viene reso pubblico in queste ore saremo costretti nostro malgrado, perché le altre critiche mitiche su Berlusconi (escort e nipote di Mubarak, ad esempio) rimangono vive a scriver che Berlsuconoi non era l'ultimo a poter criticare la magistratura.
Scandalo "CSM, Palamara, magistrati" docet...
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