Giulia Cecchettin uccisa da Filippo Turetta: gaffe di Salvini e delirio Valdegamberi “sorella satanista”. Poi denuncia minacce

La sorella della vittima di femminicidio accusata di ideologia e satanismo dal consigliere regionale eletto con Zaia

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Stefano Valdegamberi
Stefano Valdegamberi

Commentare la cronaca nera è un’operazione difficile e scivolosa che nella maggior parte dei casi andrebbe evitata. Un caso come quello di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato prima di potersi laureare e costruirsi un futuro, non può lasciare indifferenti e infatti stasera a Padova, domani e mercoledì a Vicenza, come in molte altre parti e come in altri casi, che purtroppo sono molti, troppi, di femminicidio, sono state organizzate diverse manifestazioni e del resto è stata la stessa sorella della vittima a chiedere di rompere il silenzio e farsi sentire. Ma quando a parlare sono dei politici che esprimendo le oro opinioni non richieste fanno brutta figura per se stessi e per chi li ha votati, e gettano disgusto sul fuoco e sulle lacrime di una tragedia, ci si rende conto che sarebbe preferibile il silenzio.

La gaffe di Salvini

È il caso del vicepremier, ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini, che, alla notizia dell’arresto di Filippo Turetta, ha scritto su Facebook “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”. Quel “se colpevole” non è passato inosservato e la sorella della vittima, Elena Cecchettin, che, venendo a sapere tramite Instagram della frase di Salvini, ha così commentato “Dubita della sua colpevolezza perché bianco e perché di “buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di stato”. Salvini poi ha corretto il tiro appellandosi alla presunzione d’innocenza sancita dalla Costituzione e scrivendo un altro post social in cui afferma “Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. La colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti”.

Un bel tacer non fu mai scritto

È andata peggio al consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi appartenente al gruppo Misto ed eletto nella lista del governatore Zaia che in lungo post su Facebook ha commentato l’intervista di Elena Cecchettin ad una trasmissione Mediaset sostenendo che le sue parole sono “ideologiche” e accennando persino a simboli satanici sulla felpa della ragazza. Si tratta semplicemente di una felpa della marca, peraltro molto diffusa, Thrasher, nata dalla rivista americana dedicata allo skate.

valdegamberi il post contestato
valdegamberi il post contestato

Come direbbe Luca Bizzarri, “ma questi non ce l’hanno un amico?”.

La sorella della vittima di femminicidio accusata di ideologia e satanismo dal consigliere regionale eletto con Zaia

Elena Cecchettin ha fatto un discorso preciso sul patriarcato e sulla cosiddetta ‘cultura dello stupro’ sostenendo che anche se non tutti gli uomini sono cattivi, tutti gli uomini traggono beneficio da una società in cui sono accettati comportamenti come il ‘catcalling’ o ‘controllare il telefono della fidanzata’ e per questo Valdegamberi lo ha definito ideologico. Inutile dire che Valdegamberi è stato travolto dalle polemiche e criticato su tutti i giornali e su tanti profili di politici dell’opposizione, sia a livello locale che nazionale, che ne chiedono le dimissioni, e bacchettato dallo stesso Zaia che per ora si limita a dissociarsi. In un altro post il consigliere veronese prova ad aggiustare il tiro, ma insiste sull’assurda questione del satanismo:

La nota di Valdegamberi dopo le polemiche

“Un commento di non condivisione rispetto a dichiarazioni che minimizzano la responsabilità personale dell’omicida per cercare una responsabilità nel presunto ‘modello patriarcale’ non pensavo suscitasse una tale violenza di reazioni, con minacce di morte”. Così il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto) che aggiunge: “L’idea dell’amore come possesso personale, in funzione egoistica di sé stessi e del proprio soddisfacimento e non del bene dell’altro, fortemente promossa ed esaltata nella nostra società, genera mostri ovunque. L’amore è l’antitesi dell’egoismo ma nessuno educa a questo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’ipernarcisismo dell’egoistica cultura dominante del successo a ogni costo che domina ovunque nella nostra società, non accetta la sconfitta, non accetta il ‘no’ di una fidanzatina che non vuole stare con te.

“Quando gli insegnanti rimproverano un nostro figlio, cosa facciamo? Corriamo a rimproverare gli insegnanti: il figlio ha sempre ragione. Non esistono per lui i ‘no’, ma solo i ‘sì’: poi ci meravigliamo se ci troviamo dei mostri con la faccia da bravi ragazzi, in casa. Altro che società patriarcale o non patriarcale. Se poi scopro dai social media che l’appello viene fatto da una ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo, che tutto sono tranne che amore e fratellanza, non posso pormi degli interrogativi?”. (fonte Ansa).

Minacce di morte

Valdegamberi accenna a minacce di morte e infatti ha riportato un messaggio di Instagram scrivendo “Questa è una delle tante minacce che sto ricevendo. Complimenti”. Vedremo nei prossimi giorni se le dichiarazioni di Valdegamberi porteranno a qualche provvedimento, sperando che non ci siano altre strumentalizzazioni politiche su un caso di cronaca nera.