Luigi Da Porto passa alla storia come uno degli autori di maggior successo grazie all’ideazione della storia ?Giulietta e Romeo‘, ma al tempo stesso uno dei più sconosciuti giacché il merito va ai suoi ispiratori, da
Bandello a Shakespeare. Figlio di Bernardino Da Porto, Luigi era un Savorgnan da parte di madre, per capire chi erano è sufficiente sfogliare la loro genealogia: nobili patrizi veneziani dal 1385 con Federico III (unica famiglia in Friuli), Palazzo di rappresentanza a Udine e oltre 50 feudi, castelli e ville per un territorio di oltre la metà del Friuli storico con propaggini fino alle porte di Conegliano in Veneto.
Sicuramente una delle famiglie più ricche e potenti della penisola. La madre, contessa Lisabetta Savorgnan, era figlia di Nicolò (comandante delle milizie friulane per Venezia) e sorella di Giovanni e di Antonio (definito “il signore del Friuli”), parentele con la casa d’Este (Orsina), con i Trissino di Vicenza (Lisabetta figlia di Tristano), con i signori di Milano e di Carinzia, dei Marcello veneziani di cui Francesco, fratello del grandeTristano, ai primi del 1400 sposò Agnese, sorella del Doge di Venezia.
Il conte Luigi, Alvise Da Porto è nato a Vicenza il 10 agosto 1495 e quivi muore il 10 maggio 1529, orfano dei genitori fin dall’età di 8 anni, sarà letterato e uomo d’arme (capitano della cavalleria leggera della Serenissima), autore originale della ?Historia Novellamente Ritrovata…’ che in seguito verrà coniata come ?Giulietta e Romeo’. La sua famiglia era comprimaria con i Trissino a Vicenza assieme a poche altre. Intorno al 1058 fiorisce la famiglia Da Porto e con 9 generazioni si giunge alla carta-albero Da Porto del 1300 (con Anna avranno parentela anche con i Trissino). Grande amico di Pietro Bembo (letterato e storico della Repubblica di Venezia) grazie alla parentela con la famiglia di Elisabetta Gonzaga, duchessa di Urbino, si conoscono alla corte di Urbino nel periodo 1503-1505. Nel 1506 a Vicenza frequenta un circolo accademico messo su dal Trissino e a cui partecipano i rampolli delle maggiori famiglie. La sua vita militare e letteraria (con le lettere a suo zio Antonio Savorgnan) inizia con la guerra di Cambrai e verso la fine del 1509, per uno scambio di favori che il suo importante cugino Simeone Da Porto fa con gli emissari veneziani e il cugino, generale Girolamo Savorgnan di Udine, giunti a Vicenza per mettere il sacco alla città in mano imperiale, inizia a guerreggiare diventando capitano della cavalleria leggera veneziana. Di qui, su richiesta del suo potente zio friulano verrà trasferito con 50 cavalli in Friuli e stanziato nella fortezza-arsenale di Cividale d’Austria, è il marzo 1510. Di qui, oltre a conoscere i suoi parenti udinesi tra cui Lucina Savorgnan, che sposerà Francesco (primo cugino di Luigi) e ad avere sconti militari con gli imperiali, trasferito nella fortezza di Gradisca il 20 giugno del 2011 verrà malamente ferito in battaglia, restando poi paralizzato per il resto della sua vita. Così finisce la sua carriera militare ed inizia quella di scrittore.
Ci ha lasciato solo 3 opere, lodando come Bembo il volgare: “Lettere Storiche”, “Rime” e “Giulietta e Romeo.”
Vanni De Conti