Lunedì 27 febbraio la Società del Quartetto ospita al Teatro Comunale di Vicenza il pianista Giuseppe Albanese con “Invito alla danza”. In programma trascrizioni di celeberrimi pezzi composti da grandi autori per il balletto: dallo Schiaccianoci di Čajkovskij, all’Uccello di fuoco di Stravinskij; da La Valse di Ravel, al Valzer da Coppélia del francese Léo Delibes. L’originale progetto è stato inciso per Deutsche Grammophon.
La stagione concertistica realizzata dalla Società del Quartetto al Teatro Comunale di Vicenza si sofferma – lunedì 27 febbraio con inizio alle ore 20:45 – sul rapporto fra musica e ballo con una serata dal titolo “Invito alla danza”. L’originale progetto ideato dal pianista Giuseppe Albanese è stato inciso con successo qualche anno fa per l’etichetta Deutsche Grammophon e da allora è presentato nelle più importanti sale da concerto in Italia e all’estero.
«È un programma di cui avevo avuto una vaga idea già qualche anno fa, quando mia figlia studiava danza – racconta il pianista calabrese – ed è nato in maniera molto spontanea. Sono partito da alcuni brani che avevo già in repertorio e poi mi sono sentito attratto dal genere della trascrizione, per cui è stato molto naturale confezionare il programma come un omaggio al balletto. Il titolo l’ho preso a prestito dal brano di apertura di Carl Maria von Weber e partendo da lì l’ho trasformato in un mio personale invito alla danza».
La prima parte del concerto è ambientata nell’Ottocento e la seconda nei primi vent’anni del Novecento con autori che sono pietre miliari nello sviluppo del linguaggio musicale del ventesimo secolo.
Per Albanese i pianisti, con i loro misurati movimenti sulla tastiera, sono a loro modo dei ballerini, proprio come i due protagonisti del brano di apertura, l’unico di tutto il programma – insieme a La Valse di Ravel – che sia stato concepito in origine non per orchestra, ma per pianoforte. Weber scrisse il grande valzer Aufforderung zum Tanz (Invito alla danza) nel 1819 e il pezzo divenne subito popolare presso i virtuosi dell’Ottocento e del Primo Novecento, su tutti Franz Liszt che era solito eseguirlo come bis. Il programma prosegue sulle note di un altro celeberrimo valzer, quello tratto da Coppélia, balletto pantomimico che andò in scena nel 1870 all’Opéra di Parigi con musiche di Léo Delibes e che ancora oggi continua ad essere rappresentato con successo. Nell’invito alla danza proposto da Albanese non poteva mancare lo Schiaccianoci di Čajkovskij, musica danzante per antonomasia, del quale sarà eseguita la Suite in sette movimenti trascritta per pianoforte da Michail Pletnev.
La seconda parte del concerto si apre sulle note dell’Uccello di Fuoco di Stravinskij, altro celeberrimo capolavoro con il quale l’autore arrivò all’elaborazione di un nuovo stile russo ricco di colori sgargianti e seducenti armonie. Il viaggio danzante di Antonio Albanese approda infine in Francia con il sensuale Prélude à l’Aprés-midi d’un faune, primo successo sinfonico di Claude Debussy che ascolteremo nella trascrizione per pianoforte di Leonard Borwick, e la trascinante Valse di Ravel, un omaggio in chiave francese ai grandi valzer di Johann Strauss.
Al virtuosismo pianistico Albanese unisce una non comune capacità oratoria. Ne darà prova anche nel concerto di lunedì sera al Comunale introducendo i brani in programma che sono, sì, un omaggio alla danza, ma vogliono anche essere un tributo alla nobile arte della trascrizione.
Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, Giuseppe Albanese si esibisce regolarmente in recital e concerti con orchestra in ribalte internazionali quali il Metropolitan, la Rockefeller University e la Steinway Hall a New York, la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo, la Salle Cortot di Parigi, la Filarmonica di San Pietroburgo e la Gulbenkian di Lisbona. In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche, in tutti i più prestigiosi teatri e si è distinto per essere stato invitato ad esibirsi per 11 delle 13 Fondazioni Liriche del nostro Paese. Molto attivo anche sul versante discografico, ha inciso per Deutsche Grammophon e Decca.
Laureato in Filosofia con il massimo dei voti e la lode, è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio di Trieste.