Il governo Conte ha incassato la fiducia alla Camera e al Senato ma potrebbe essere una vittoria di Pirro, dopo la fuoriuscita dal governo di Renzi e Italia Viva, che pure aveva convinto nell'estate del 2019 Zingaretti, che preferiva il ritorno alle urne, a formare la strana coppia di governo PD-M5S dopo la rottura di Salvini. Al Senato non c'è infatti la maggioranza relativa e anche nelle Commissioni i numeri sono risicati. Per evitare un nuovo tonfo già la settimana prossima in occasione del voto sulla relazione giustizia del ministro Bonafede e il ritorno alle urne, Conte spera in altri casi Polverini e Causin, cioè che esponenti di Forza Italia si sfilino dal centrodestra per salvare ancora questo governo. Ne abbiamo parlato con Pierantonio Zanettin, deputato vicentino di Forza Italia e capogruppo in commissione giustizia a Montecitorio.
Onorevole Zanettin, la settimana prossima alla Camera e al Senato si vota la relazione del ministro pentastellato Bonafede sulla giustizia. Possibile che Conte possa contare proprio su Forza Italia per stare in piedi?
Assolutamente no, la posizione del partito è nettamente contraria. Proprio in questo momento sto scrivendo la mia controrelazione rispetto a quella di Bonafede. Noi di Forza Italia siamo criticissimi, è stato un anno tragico per la giustizia in Italia. Il Covid ha avuto un impatto determinante, come in tutti i settori, ma andava gestito meglio: sono state bloccate le udienze, si sono bloccati i concorsi, è calata la copertura dei posti, il problema penitenziario si è affrontato allentando le maglie e lasciando uscire i detenuti, il piano vaccini nelle carceri è stato disastroso.
Ma singoli casi Causin e Polverini sono possibili?
Si tratta di singoli esponenti che fanno libere scelte. Hanno la possibilità di farlo, ma ci sono conseguenze, come le espulsioni, la linea del partito è 'mai al governo con i 5 stelle'. Causin è stato eletto nel Veneto, non penso che i suoi elettori lo abbiano scelto per andare con il Movimento 5 Stelle.
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