Giustizia, riforma processo tributario: l’on. vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia) annuncia voto favorevole al ddl. Il video dell’intervento

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… Onorevole sottosegretaria Macina, onorevoli colleghi e onorevoli colleghe, Forza Italia voterà a favore di questo importante provvedimento (Ddl 3703 – Disposizioni in materia di Giustizia e di processo tributario, ndr). Questa riforma (qui qui testo, esito votazioni su giustizia tributaria e sintesi punti fondamentali della nascita della quinta magistratura, ndr) completa un ciclo davvero imponente di riforme in materia di giustizia, che è stato varato nella fase conclusiva di questa legislatura sotto la guida della Ministra Cartabia.

Un ciclo di riforme senza precedenti nella storia recente del Paese: la riforma del processo civile penale, la riforma dell’ordinamento giudiziario del CSM ed ora la riforma del processo tributario. Tutte riforme che tendono a ridurre in modo significativo i tempi dei processi, allineandoli a quelli europei e a tutelare meglio i diritti dei cittadini in una logica di garantismo ispirato ai valori della nostra Costituzione. Non a caso a questa riforma è condizionata l’erogazione dei fondi del PNRR.

Credo vada innanzitutto segnalato che, nonostante la caduta del Governo Draghi e la conclusione prematura della legislatura, questa riforma viene approvata dal Parlamento italiano ad agosto inoltrato, perché tutte le forze politiche comprendono la necessità che il Paese rispetti il cronoprogramma concordato con le istituzioni europee. Questo sicuramente è un segnale di fiducia e speranza per il futuro del Paese, che dovrà affrontare, a partire dal prossimo autunno, delle stagioni economiche probabilmente assai complicate.

Non potevamo certamente perdere la straordinaria occasione di accedere ai fondi europei, vitali per lo sviluppo del Paese, per questo abbiamo accettato una lettura di questo disegno di legge in tempi così ristretti, pur evidenziando alcune criticità all’interno del corpus normativo. Forza Italia pone, infatti, sempre al centro delle proprie scelte l’interesse generale del Paese. Il processo tributario oggi non funziona e necessita di significative modifiche, basti pensare che quasi la metà del contenzioso in Cassazione concerne il settore tributario e che in questo settore la percentuale delle sentenze di accoglimento è decisamente superiore alle altre materie. Per questo un intervento normativo era assolutamente indispensabile.

Vediamo, quindi, quali sono gli aspetti più significativi di questo provvedimento. Innanzitutto, merita di essere evidenziata la migliore tutela dei diritti del contribuente. Sotto tale profilo viene introdotta nel processo tributario la prova testimoniale, sia pure in forma scritta, che finora era esclusa. Si tratta di un’innovazione davvero significativa, che garantisce evidentemente una maggior tutela per il cittadino.

Viene invertito l’onere della prova, a vantaggio, questa volta, del contribuente. Viene introdotto l’istituto della conciliazione su istanza del giudice tributario: un opportuno istituto di carattere deflattivo che tende a ridurre il carico del contenzioso. Molto positiva è la professionalizzazione della figura del giudice tributario a tempo pieno, selezionato mediante apposito concorso.

Questo consentirà, con tutta evidenza, di avere una maggiore specializzazione e competenza professionale del giudice, rispetto a quanto accaduto fino ad oggi. Viene rafforzato il ruolo di autogoverno della giustizia tributaria, prevedendo, tra l’altro, al suo interno l’ufficio del massimario, per una importante funzione nomofilattica.

Sappiamo quante perplessità suscitino, inoltre, agli operatori economici le incertezze della giurisprudenza nel nostro Paese. L’imprevedibilità delle decisioni è uno dei principali fattori che frenano gli investimenti esteri in Italia. Finalmente viene, quindi, varata una norma che tende a uniformare le sentenze tra i diversi giudici di merito anche nel nevralgico settore del contenzioso tributario.

Rimangono, però, Presidente talune significative perplessità. Innanzitutto, sui tempi di selezione dei magistrati tributari. A quando i concorsi? Sappiamo quante difficoltà vengono riscontrate, per esempio, nel completamento degli esami, attualmente in corso, dei magistrati ordinari. Sarà così anche per i magistrati tributari? E quanto tempo sarà necessario per perfezionarli?

La riduzione dell’età pensionabile da 75 a 70 anni, che parifica la disciplina dei magistrati tributari a quella dei magistrati ordinari, determinerebbe inevitabilmente seri vuoti di organico, che reputo non potranno essere agevolmente compensati in tempi stretti dalla funzione dei giudici professionali.

Ma le maggiori criticità del provvedimento riguardano l’inquadramento del giudice. Gli interventi di quasi tutti i colleghi che mi hanno preceduto stamane e fino a poco anzi hanno sottolineato questo aspetto. Se davvero pensiamo che il giudice tributario debba essere ed apparire imparziale e terzo, suscita perplessità che egli rimanga inquadrato nell’ambito del sistema del Ministero dell’Economia e delle finanze, che riveste, con tutta evidenza, il ruolo di controparte nel contenzioso.

È del tutto evidente perché questo aspetto rappresenti una grave ed insuperabile contraddizione. Molto più opportunamente, i valori di autonomia e di indipendenza del giudice sarebbero garantiti nell’eventualità in cui la gestione del contenzioso tributario fosse gestita sotto il Ministero della Giustizia.

Va poi sottolineata un’ulteriore, a mio giudizio, grave anomalia. Il giudice tributario professionale, selezionato attraverso i concorsi di cui abbiamo parlato poc’anzi, non potrà, nello stato attuale di vigenza della norma, accedere alla Suprema Corte di cassazione, alla quale sarà impossibilitato ad accedere, anche per fruire della sua professionalità specializzata.

Dati i tempi di approvazione del provvedimento, Presidente, non è stato possibile presentare emendamenti su questi punti, ma Forza Italia ci tiene a dichiarare fin da ora che, nella prossima legislatura, intende attivarsi in modo concreto per sanare questi gravi vulnus al provvedimento. Nonostante queste significative perplessità, Forza Italia, comunque, voterà oggi a favore di questa importante riforma, che, come detto, ci avvicina al raggiungimento degli obiettivi del PNRR. La nostra stessa stella polare è l’interesse generale del Paese e, anche stavolta, ad esso intendiamo ispirare il nostro agire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).