I sostenitori di Otello Dalla Rosa e lo stesso candidato sindaco di Vicenza si sono scatenati come falchi sulle candidature pro Francesco Rucco di una decina di persone in, deprecabile, odore più o meno recente di simpatie per il fascismo. Lo sventolio vigoroso e condivisibile delle bandiere “partigiane”, mai lo vedemmo, però, agitare da gran parte dei candidati di centro sinistra quando il padre – padrino – padrone della relativa cordata abbracciò, per avere un voro in cambio, Claudio Cicero come consigliere delegato di Achille Variati che neanche storse troppo il naso per i voti di centro e destra avuti per diventare presidente della provincia.
Quello sventolio, d’altronde, sfrutta i residui refoli di vento che sono rimasti dopo una serie di flop strategici nella campagna elettorale del più centro, con sguardo a destra con i vari Pecori, Guarda, Soldà e Nani, che sinistra: a parte il silenzio totale sulle connivenze locali, pubbliche e private, che hanno permesso a Gianni Zonin di fare e disfare in Banca Popolare di Vicenza e alla Fondazione Roi, ancora ingessata nel passato, e per non parlare dell’assenza al centro delle proposte dei temi cari alla sia pur moderata sinistra moderna (il lavoro, i giovani, le classi più povere, il razzismo) tra gli autogol recenti più clamorosi della coalizione Dalla Rosa – Possamai- Bulgarini, tutti operanti per conto… terzo, citiamo la polemica boomerang su Borgo Berga, la copertura delle bugie di Achille Variati sulla “esternalizzazione” della Fiera di Vicenza con conseguente depauperamento della città, l’assecondamento dei sogni fantasiosi del candidato sindaco del centrosinistra sulla reale redditività, fatta invece a debito con le banche, delle quote di Ieg e la rincorsa della destra per i manganelli (fascisti?) da roteare e il lavoro obbligatorio (illegale?) per i ventenni extracomunitari sotto processo
Ovvio, quindi, che dopo un periodo di colpi bassi che i think tank di una coalizione così raffazzonata, dalla destra(centro) di Quartieri al Centro alla sinistra(centro) di Coalizione Civica hanno causato al candidato Dalla Rosa, l’autogol di Francesco Rucco nella compisizione delle sue liste appare da sfruttare come un’ultima spiaggia, che, non tenendo conto delle scuse tardive del candidato di un centro destra più compatto e, quindi, più competitivo del passato, si offra come approdo a elettori già non schierati.
Tutto lecito, per carità, in questa rincorsa a una campagna, che degli ideali si ricorda solo sotto v(u)oto, ma tra le varie “riprese” odierne delle polemiche anti fasciste (le pubblichiamo in fondo tutte, ndr) anche da parte di chi il fascismo lo ha solo letto nei titoli dei libri (mio padre è stato in campo di concentramento, a scanso di dubbi) ci colpisce per incompetenza e ipocrisia (o, scegliete voi, ignoranza) quella di Stefano Beretta, il neo presidente di Vinova, l’associazione che Otello Dalla Rosa ha utilizzato per lanciarsi nell’agone politico per poi abbandonarla a se stessa insieme ad alcuni fondatori, come Ennio Tosetto, Lucio Zaltron e Mattia Stella, rimasti da soli e in pochi a tenere la posizione stritolati tra la struttura del Partito democratico e “Da Adesso in poi“, lista che gode della storia di Vicenza Capoluogo, non a caso le due “formazioni” che con Formisano e Pupillo non scadono nelle considerazioni di Vinova e di Vicenza al Centro.
Incompetenza
Beretta scrive: “…Pertanto condanniamo profondamente le scelte del candidato Rucco e lo invitiamo a rimuovere immediatamente tali candidati al consiglio comunale dalle proprie liste…“: Benissimo, condividiamo la condanna ma lo sa, ad esempio, Beretta, candidato consigliere comunale, che le liste sono depositate e non più modificabili? In comune vogliamo mandare chi non conosce neanche le regole o, per ipocrita demagogia, fa finta di non conoscerle?
Ipocrisia
Sempre Stefano Beretta scrive: “… A gettare fango su un’intera città, medagliata per la lotta di Resistenza tra le altre cose, è chi con massima superficialità ha candidato certe persone, pur conoscendone, per propria ammissione, gli scheletri nell’armadio. Sbattere Vicenza sulla stampa nazionale in questi toni è il vero fango…“. Benissimo per il richiamo alla lotta di Resistenza ma il presidente residuale di Vinova fa finta di non sapere, o ignora, che a sbattere Vicenza sulla stampa nazionale, e non per un giorno come in questo week end ma per anni durante gran parte del secondo mandato di Variati, è stata la mega truffa perpetrata, di sicuro eticamente (poi la magistratura deciderà giuridicamente, se… deciderà in tempo per le decine di migliaia di vicentini azzerati, due terzi dei quali ultra sessantacinquenni) da Gianni Zonin e dai suoi amici, complici o collusi e tutti frequentatori dei piani altri della città pubbica e privata? Beretta ha mai alzato la voce o ha anche solo sussurrato sdegno in questi anni contro il furto dei risparmi dei vicentini e contro l’espropriazione subita dai musei civici da parte della Fondazione Roi, in cui pure l’amministarzione ha da sempre almeno un suo referente? E noi dovremmo mandare a Palazzo Trissino un Beretta così, che spara solo sui bersagli utilitaristicamente sgraditi e non anche su quelli che hanno danneggiato e impoverito tutta Vicenza?
Ecco, ora, tra le accuse ai nostalgici della destra fascista e la demagogia di chi ci fa rimpiangere sempre di più l’assenza di una reale dialettica ideologica, da non confondere con gli sgradevoli rumori della pancia, capuremo quanto anche a noi, non grillini, mancherà a Vicenza la terza scelta, quella del Movimento 5 Stelle!
Il direttore
Ecco le note delle liste a sostegno di Otello Dalla Rosa
Una voce unanime si alza dalle fila della lista civica Vinova – Dalla Rosa Sindaco per condannare duramente le posizione estremiste di alcuni candidati che sostengono Francesco Rucco.
“Ci lasciano basiti – spiega Stefano Beretta – i tentativi di rigirare le accuse, per altro ben documentate, bollandole come “macchina del fango”.
Ma vogliamo vedere chi realmente questa macchina l’ha messa in moto? A gettare fango su un’intera città, medagliata per la lotta di Resistenza tra le altre cose, è chi con massima superficialità ha candidato certe persone, pur conoscendone, per propria ammissione, gli scheletri nell’armadio. Sbattere Vicenza sulla stampa nazionale in questi toni è il vero fango. Candidare degli impresentabili, inneggiatori del fascismo, del nazismo, dell’odio verso ebrei e omossessuali, questo è il vero fango.
E poi, sia chiaro, definire fango il tentativo di portare alla luce fatti così gravi corrisponde ad un maldestro tentativo di censurare la stampa da parte di Rucco e i suoi che forse li fa stare più tranquilli in quanto metodo tanto caro ai regimi a cui si ispirano, o almeno a cui si sentono così legati alcuni ragazzotti che il leader del centrodestra si è scelto volutamente.
Vinova intende portare avanti una campagna elettorale concreta, fatta di proposte vere al servizio dei cittadini, non creando odio e paura. Pertanto condanniamo profondamente le scelte del candidato Rucco e lo invitiamo a rimuovere immediatamente tali candidati al consiglio comunale dalle proprie liste”.
Dichiarazioni estremiste – Federico Formisano (Partito democratico): “Serie e pericolose. Preoccupante che non siano state smentite”
Il segretario cittadino del Partito Democratico interviene in merito alle dichiarazioni estremiste dei candidati consiglieri in lista per il candidato Sindaco Francesco Rucco.
“Le dichiarazioni lette sulla stampa di alcuni candidati in Consiglio comunale nelle liste a sostegno di Francesco Rucco sono serie e pericolose. Non ci preoccupa solo il profilo e la storia delle persone che Rucco ha accettato di candidare nelle sue liste. Ci preoccupa e riteniamo grave che queste persone, come lo stesso Rucco ha ammesso, saranno a tutti gli effetti eleggibili. È infatti una pagliacciata sostenere che i candidati si potranno ritirare una volta eletti (ne abbiamo avuto una recente dimostrazione con i Parlamentari dei 5 stelle coinvolti nello scandalo dei rimborsi, che dovevano dimettersi appena eletti ma che sono comodamente seduti alla Camera e al Senato). Se ciò non bastasse – prosegue Formisano – si aggiunge il fatto che queste dichiarazioni non siano, ad oggi, ancora state smentite, dimostrando ulteriormente la loro veridicità. I candidati stanno in queste ore cercando di definirle come “ragazzate”. Ma sono Rucco e Forza Italia ad averne confermato la gravità”.
La lista civica Quartieri al Centro intende esprimere la propria condanna dei fatti vergognosi che in questi giorni stanno portando Vicenza alla ribalta nazionale.
“Avremmo voluto essere ricordati per le bellezze della nostra città, per i monumenti e le tante belle storie che ascoltiamo nei nostri quartieri – spiegano i candidati della civica che sostiene Otello Dalla Rosa – quello che oggi tutta Italia vede, invece, è una città calpestata dopo la scelta consapevole di un candidato Sindaco che si professa di centrodesta, o addirittura civico, scocciandosi poi quando qualcuno lo appella candidato di destra, ma che poi inserisce tra le proprie liste, alcuni persino nella lista Rucco Sindaco, ben 12 persone che fanno libero e pubblico sfoggio di inni al fascismo, al nazismo, all’odio verso stranieri, omosessuali ed ebrei.
Rucco risponde dicendo che se eletti dovranno dimettersi, ma così trucca le carte, fa finta di scaricare i suoi veri amici che, potendoselo permettere data l’amicizia antica, nella loro risposta lo sberleffo lo fanno sia alla città, ma anche a lui stesso.
“SE abbiamo offeso”, ci scusiamo con chi si è sentito offeso; in quel SE sta la sostanza: i dodici sodali di Rucco, alcuni suoi amici dai tempi del fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI che si caratterizzava per posizioni di estrema destra, sbeffeggiano la città e non rinnegano nulla, né si impegnano a dimettersi, ovviamente!
Scandaloso è anche che il Presidente del Consiglio Regionale Veneto, Roberto Ciambetti sorridente ieri al gazebo della Lega, si presti al gioco del suo segretario cittadino Celebron e accetti di rubricare come sciocchezza questi fatti gravissimi.
Stiamo parlando del presidente dell’Assemblea legislativa veneta.
Ciambetti, o sconfessa immediatamente Celebron, o presta il fianco a simili posizioni che infangano tutti i Veneti!
Ed infine, la grave contraddizione politica in cui cade l’aggregazione di Rucco: o è un fatto grave, tanto da far precisare che se si fosse saputo (ingenuo!!! O furbo, Tosetto) gli accordi sarebbero stati diversi; o è una goliardata come sostiene Celebron?
Si dimetteranno davvero i 12 apostoli di Rucco o continueremo a vederli ai gazebo, all’apertura e chiusura della sede, vantandosi poi su Facebook di aver lavorato 12 ore per l’amico fraterno Rucco?
Noi siamo convinti che li vedremo ancora ai gazebo, a dar fuori volantini del fraterno amico, perché la verità è che i 12 sono i suoi veri amici, in lista li ha voluti lui, perché la pensano come lui.
Il resto è un trucco!”
Il commento del capolista della lista civica “Da adesso in poi” Sandro Pupillo sulla presenza di candidati con simpatie nazifasciste nelle liste del candidato sindaco del centrodestra vicentino Francesco Rucco.
Lo staff della lista “Da adesso in poi”
“Non proviamo alcuno stupore – dichiara Sandro Pupillo, capolista della lista Da adesso in poi e presidente di Vicenza Capoluogo – nel leggere che cosa scrivono sulle loro bacheche alcuni candidati della destra vicentina, tra i quali molti noti da sempre per le loro simpatie nazifasciste.
La scelta dei candidati da inserire nelle liste è una responsabilità politica tutta in capo al candidato sindaco, quindi i casi sono due: o Francesco Rucco sapeva chi metteva in lista e quindi ha consapevolmente messo in lista dei fascisti, oppure Rucco non lo sapeva e sarebbe ugualmente grave perché significherebbe che l’ansia di vincere l’ha portato a fare un’ammucchiata di cui nemmeno conosce i candidati.
Ma il risultato, alla fine, è il medesimo: davvero Rucco pensa di poter governare la città con simili consiglieri comunali o magari addirittura assessori?
Perché li ha inseriti in lista? E perché le forze moderate come Forza Italia non hanno nemmeno verificato con chi andavano ad accompagnarsi? Forse per la troppa voglia di “riprendersi la città”, come hanno poco elegantemente dichiarato nelle scorse settimane?
Se è questo lo stile e l’attenzione ai compagni di viaggio con cui Rucco si appresta a governare siamo davanti ad un vero e proprio pericolo per la città: non solo per le simpatie nazifasciste di alcuni di questi individui ma anche per il pericoloso livello di superficialità politica a cui ci troviamo davanti. Ci vengono i brividi a pensare che questi possano essere i futuri amministratori della città, se mai Rucco dovesse vincere”.