Da tempo siamo abituati alle esternazioni di Oliviero Toscani, sicuramente un fotografo e un creativo di grande capacità e valore. Ha svolto anche attività politica, dove ha dimostrato ancora una volta di essere un candidato del tutto particolare, operando per la causa che sosteneva ma evitando di farsi eleggere, atteggiamento questo che è piuttosto raro. Altrettanto sicuramente è un personaggio che ama andar fuori dalle righe. Ora se la prende con la leader di Fratelli d’Italia e la cosa mi appare alquanto al di là del più modesto concetto di buone maniere, ma anche del rispetto dovuto alla donna e alla rappresentante di una forza politica, ma, se il maestro Toscani me lo consente, anche di tutti coloro che leggono le sue esternazioni.Per una più precisa comprensione dell’accaduto, riporto da Il Corriere della Sera una frase di Oliviero Toscani «Ritardata», «brutta», «volgare», «fastidiosa». In questo modo Oliviero Toscani ha definito Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24, dove tra l’altro ha definito «quattro c…i gli italiani che fanno i nazionalisti». E’ mia modesta opinione che le personalità in vista, le cosi dette star, che hanno presa su un pubblico ampio e sensibile, dovrebbero porsi l’obbiettivo di aiutare tutti a migliorare il proprio linguaggio, almeno quando viene espresso pubblicamente. Se poi a qualcuno di questi personaggi autorevoli sfugge, in un momento di particolare tensione, una parolaccia, esiste sempre lo strumento adatto per riparare: chiedere scusa. Non ne faccio una questione di vertenze legali considerando i termini usati offensivi e quindi lesivi dell’onore altrui. Ritengo, però, che sia un dovere di tanti cominciare concretamente a porre il problema dell’uso delle parole, quelle appunto fuori di ogni livello di correttezza e del buon gusto. La lingua italiana è molto ricca e consente di esprimere qualsiasi concetto rimanendo all’interno del buon gusto e della buona educazione. Nei mass media, soprattutto nelle trasmissioni in TV, si esprimono anche personalità di notevole peso, con termini che trascendono le buone maniere, che invadono lo spazio del turpiloquio, della parolaccia, anche quella volgare e a volte addirittura triviale. Questo avviene ormai in ogni campo, non solo nella politica. Questo linguaggio ormai presente da troppo tempo non aiuta una crescita civile della nostra società. Anzi fornisce un alibi a quanti lo ritengono “sdoganato” e quindi utilizzabile sopratutto dalle giovani generazioni. Oltre al grave errore che commettono, questi signori, proprio in virtù della loro fama e della loro sicuramente forte personalità, si assumono anche una grande responsabilità. Non è una cosa da poco quella di considerare una trasmissione televisiva, oppure un articolo di giornale, come uno strumento che oltre che fornire notizie, opinioni, idee e altro ancora rimane uno dei veicoli di trasmissione di un costume, di un comportamento che diviene un esempio per molti. Conseguentemente più importante è il personaggio, più forte e maggiormente inteso e assorbito è il messaggio. Rifiuto la possibile accusa di essere un “bacchettone” o un moralista provincialotto. Assisto da anni alla degenerazione del linguaggio in alcune sedi di rilievo e credo che questo fenomeno, per me negativo, debba essere per lo meno frenato.
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