Si è tenuta oggi, 11 settembre, a Sandrigo al Teatro Arena in via S. Gaetano, 10, a partire dalle 8.30, l’assemblea annuale dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Vicenza.
Così come per molti altri Ordini professionali, enti e aziende, l’assemblea si sarebbe dovuta tenere alcuni mesi orsono, ma l’emergenza Covid 19 ha sconvolto ogni cosa.
“Si è trattato di un’assemblea atipica – sottolinea il presidente dell’Ordine, Federico Pegoraro – oltre all’esame del Bilancio e altri obblighi statutari, per noi è stato anche un momento di riflessione su quanto è accaduto e ci è accaduto. Molti colleghi a causa della pandemia hanno perso la vita, e anche se per fortuna a Vicenza non si sono registrati decessi, tanti di coloro che sono stati in prima linea stanno ancora pagando l’impatto fisico e psicologico di quei mesi e non ci illudiamo che sia finita. Viviamo un condensato di ruoli intrecciati nella duplice veste di personale di soccorso e potenziali vittime del virus. Proprio per questo motivo abbiamo attivato due specifici progetti di supporto: uno spazio di rielaborazione delle esperienze e dei vissuti, ma anche formativo, condotto da uno psicologo psicoterapeuta, dedicato alle dinamiche che si possono sviluppare in situazioni di questo tipo; in collaborazione con Fisieo è nato un progetto di volontariato shiatsu a favore degli operatori sanitari. Una volta tanto ci sarà chi si prenderà cura di noi”.
“La nostra professione è in continuo evolversi – conclude Pegoraro – e cammina con i mutamenti in campo sanitario, ma anche sociale, legislativo ed epidemiologico, come ci ha insegnato proprio quest’ultima esperienza. Dobbiamo farci trovare pronti”.
Non a caso al termine dell’assemblea, a partire dalle 10.30 sono stati approfondite alcune di queste tematiche che fanno parte del nuovo Codice deontologico. A farlo sono stati Luigi Pais Dei Mori, presidente di Opi Belluno e di Pio Lattarulo, componente del gruppo di lavoro della Federazione nazionale che ha redatto il Codice stesso.